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Il giubbotto che fa indossare la realtà virtuale

Machina, azienda messicana che aveva già presentato alcuni tipi di wearable, sta finalizzando lo sviluppo di OBE (la sigla sta per Out of Body Experience), un giubbotto con elettronica incorporata che è rivolto ai videogocatori con sistemi di realtà virtuale.

Al momento gli utenti considerati più adatti sono quelli che non usano sistemi ad alto costo ma quelli basati su smartphone: le funzioni del giubbotto possono compensare la “bassa fedeltà” in realtà virtuale di soluzioni del genere.

Un dettaglio non trascurabile di OBE è che è stato ideato con un occhio particolarmente attento allo stile, cosa che spesso manca nei prodotti indossabili destinati al pubblico maschile e tecnico.

Per chi ha già avuto modo di testarlo, è un capo di abbigliamento che si indosserebbe comunque, indipendentemente dalle funzioni accessorie.

Si tratta in sintesi di un giubbotto in tessuto impermeabile che ha integrati diversi sensori di movimento, allo scopo di valutare la posizione di chi lo indossa e comunicarla via Bluetooth allo smartphone e quindi all’engine VR del gioco.

In questo modo non è necessario, secondo gli ideatori di OBE, usare controller sofisticati come quelli associati ai sistemi VR di fascia alta. Il giubbotto comprende anche componenti per un feedback fisico di quello che succede nella realtà virtuale, ad esempio il giocatore potrebbe sentire vibrazioni su un braccio se viene colpito in quel punto.

OBE peraltro è estensibile. Il giubbotto integra alcuni connettori di espansione a cui collegare sensori o periferiche per usi specifici, anche non legati al gaming. Uno degli elementi potenzialmente molto interessanti del giubbotto è che si tratta in realtà anche di una “piattaforma”, ossia un tipo di wearable che può essere adattato a molti usi diversi senza modificare l’impostazione di fondo.

In questo senso Machina punta su KER, il modulo di controllo di OBE e di altri wearable. È presentato come una piattaforma open source trasversale per la fashion technology, un modulo che raccoglie genericamente dati dai sensori e li elabora.

Il suo funzionamento può essere ottimizzato per le specifiche applicazioni attraverso un SDK che Machina proporrà agli sviluppatori.

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