Per promuovere la diffusione di One Laptop per Child, a novembre una singolare campagna di marketing.
“Ho evidentemente sottovalutato la differenza tra stringere la mano a un capo di Stato e ricevere un ordine firmato”. Con queste parole, Nicholas Negroponte ammette le difficoltà a promuovere l’adozione su larga scala del progetto One Laptop Per Child, indirizzato ai bambini dei Paesi in via di sviluppo.
In attesa di un’accoglienza più massiccia al programma, l’associazione ha lanciato una ambiziosa campagna di marketing che, per due settimane, interesserà americani e canadesi.
Per 399 dollari, vale a dire il doppio del costo di un singolo laptop, gli utenti potranno acquistare uno degli XO Laptop (questo il nome delle macchine), donandone un secondo a un bambino residente in un Paese in via di sviluppo. L’acquisto sarà deducibile dalle tasse e il pc verrà consegnato a domicilio per Natale, per lo meno per i primi 25.000 ordinativi. Gli altri dovranno aspettare l’inizio del 2008.
L’iniziativa, ribattezzata G1G1 (give one get one), nasce anche dalla constatazione della crescente domanda dei laptop da parte di privati cittadini, disposti, per l’appunto, a regalarne uno pur di poterne acquistare un altro per uso privato.
Per altro, nei mesi scorsi l’associazione aveva effettuato una serie di test presso focus group composti da bambini americani, facendo loro testare il prodotto. L’obiettivo era verificare il tipo di accoglienza che il laptop potrebbe ricevere da parte di un’utenza abituata a macchine decisamente più complesse e meglio equipaggiate di XO Laptop.
Visti i risultati più che incoraggianti, la campagna di marketing è stata finalmente lanciata.
Repliche? Prematuro dirlo, ma se l’iniziativa dovesse funzionare, Negroponte non lo esclude di certo.