Fino ad ora, Kubernetes con GKE (Google Kubernetes Engine) comportava ancora un bel po’ di lavoro manuale nell’ottimizzarlo per le esigenze dell’azienda: ora Google Cloud ha introdotto GKE Autopilot, una nuova mode of operation che Google Cloud definisce rivoluzionaria per il servizio Kubernetes gestito, che permette ai clienti di concentrarsi sul proprio software, mentre Autopilot gestisce l’infrastruttura.
Per molte aziende, la flessibilità e la potenza che Kubernetes e GKE offrono è la soluzione ideale perché fornisce loro un alto livello di controllo sulla maggior parte degli aspetti delle configurazioni cluster. Per altre, invece, questo livello di controllo e di scelte può essere eccessivo o non necessario per i requisiti dei carichi di lavoro. Queste aziende desiderano solo un modo semplice per costruire una piattaforma di sviluppo più sicura e omogenea.
GKE Autopilot lanciato ora da Google Cloud può aiutare in questo, poiché permette alle imprese di adottare Kubernetes e semplificare le operazioni, gestendo l’infrastruttura del cluster, il piano di controllo e i nodi.
Con il suo cluster ottimizzato e ready-for-production, Autopilot offre una forte postura di sicurezza e una configurazione ops-friendly, riducendo la necessità di imparare i dettagli della configurazione dei cluster.
Gestendo l’infrastruttura dei cluster, Autopilot aiuta anche a ridurre i costi operativi e di manutenzione quotidiani, migliorando l’utilizzo delle risorse. GKE Autopilot, spiega Google Cloud, in sostanza è un’esperienza Kubernetes completamente gestita, che consente di concentrarsi maggiormente sui carichi di lavoro e meno sulla gestione dell’infrastruttura cluster.
Con il lancio di Autopilot, gli utenti di Google Kubernetes Engine possono ora scegliere tra due diverse modalità di funzionamento, ciascuna con il proprio livello di controllo sui cluster e le relative responsabilità relative a GKE.
Autopilot rappresenta un significativo balzo in avanti rispetto al livello di automazione per l’impostazione e il funzionamento di un cluster Kubernetes che GKE già offre, sottolinea Google Cloud. Oltre al piano di controllo completamente gestito che GKE ha sempre fornito, l’utilizzo della modalità di funzionamento Autopilot applica automaticamente le best practice del settore e può eliminare tutte le operazioni di gestione dei nodi, massimizzando l’efficienza del cluster e contribuendo a fornire una postura di sicurezza più forte.