Computer Associates, Veritas, Hitachi Data Systems e Ibm hanno provveduto ad aggiornare le rispettive proposte per la gestione dei sistemi di memorizzazione in rete. Emc si distingue allargandosi al mercato dell’archiviazione.
Nelle ultime settimane, più o meno tutti i più importanti attori del mondo storage hanno aggiornato le proprie offerte, soprattutto per gli aspetti legati allamministrazione di ambienti, software e sistemi eterogenei. Si tratta di concetti molto "à la page", ma ancora un po acerbi sul lato pratico, per cui le soluzioni presentate dalle varie Computer Associates, Veritas, Hitachi Data Systems e Ibm potrebbero fornire un contributo utile a rendere più matura la tecnologia, soprattutto per la gestione delle reti di storage.
Ca mira agli strati più alti dellamministrazione. I differenti "mattoni" dello storage (backup, tape management, Storage resource management, gestione delle San) sono raggruppati sotto il portale unico BrightStor. Il vantaggio di questo "ombrello" è triplo. Innanzitutto, presenta uninterfaccia unica per il controllo dei differenti moduli, cosa che semplifica la vita dellamministratore. Inoltre, con lintegrazione dei vari mattoni, il portale facilita la definizione delle politiche di storage. Infine, Ca ha lasciato intravedere che potrebbe anche non fornire tutte le applicazioni, comè il caso del backup di alti volumi, un segmento nel quale lazienda è poco presente. Qui, dunque, sarà possibile integrare le soluzioni di Legato o Veritas.
In cerca di partner
Nel secondo caso, tuttavia, non cè finora alcun accordo per lo scambio di Api, poiché lazienda preferisce aspettare che tutti gli specialisti, nellambito dellassociazione Snia, si siano accordati su uno standard comune. In effetti, se si utilizzano gli stessi comandi per lanciare i software di backup, linterfaccia con i mid-dleware di amministrazione potrà avvenire senza un grosso lavoro di integrazione. A differenza di Ca, Veritas non ha concentrato i propri annunci solo sulla supervisione, in linea con una strategia volta a un differenziamento in direzione delle San. Al momento, in effetti, il file system VxFs, il tool di virtualizzazione Volume Manager e gli agenti di backup, replica e gestione dei cluster sono tutti collocati a livello dei server di produzione. Lobiettivo del costruttore è ora di estendere il proprio codice agli switch, ai router, alle schede Hba (Host bus adapter) e alle altre porte dei dischi. Per arrivarci, è stato lanciato un programma chiamato Powered, al quale si sono già associati una trentina di costruttori. Larchitettura vorrebbe rendere lutente meno dipendente dal fornitore di server, consentendogli di cambiare piattaforma senza dover reinstallare tutti i pezzi software. Veritas potrà cosi affidarsi a switch Brocade, piazzati al centro di una San, per virtualizzare linsieme di spazio dello storage.
Focus sulla virtualizzazione
Al di là di Powered, il costruttore si è impegnato anche nel progetto Enable, indirizzato allo scambio di Api con altri produttori e a un supporto comune verso i clienti. Se correttamente gestiti, questi due programmi dovrebbero rafforzare la posizione di Veritas. Powered, infatti, ha lobiettivo di portare maggiore granularità e flessibilità allinterno dellamministrazione delle reti di storage. Enable, invece, dovrebbe accrescere la lista dei partner tecnologici, mantenendo un vantaggio sui concorrenti che solo ora stanno iniziando a proporre middleware di storage per ambienti eterogenei.
Proprio su questo fronte si muovono le recenti novità di Hitachi Data Systems, che ha da poco compiuto i primi passi nella virtualizzazione e si è dotata di una nuova generazione di tool di amministrazione. La strategia in materia, battezzata True North, è integrata in una gamma di dispositivi di fascia alta, anchessi di fresca presentazione, denominati Black Light. Le unità integrano un file system proprietario, che i differenti server (Solaris, Hp-Ux, Linux, Windows) riconoscono grazie a uno strato software installato nel proprio sistema operativo. Con questo formato di scrittura unico, i Lun (Logical unit number) non sono più dedicati a un determinato ambiente e al corrispettivo file system, ma a tutti gli ambienti. La nuova suite si basa sul tool di amministrazione "tradizionale" HiCommand, che già gestisce i Lun, lo snapshot o la replica per tutti i dispositivi di storage (fra cui quelli che la stessa Hds rivende a Hp e Sun). Lultimo strato della suite integra una componente di policy management.
Precisato che le novità di Emc sono state anticipate sullo scorso numero di Linea Edp e che largomento è approfondito su questo stesso numero a pagina 15, resta da dire di Ibm, che ha però di recente parlato di prodotti di virtualizzazione destinati a vedere la luce solo nel 2003. Big Blue ha introdotto già lo scorso anno la strategia Storage Tank, che presenta un approccio non dissimile a quello di Hds. Essa si scompone in due prodotti: il primo è un sistema di virtualizzazione simmetrica che si basa sui server proprietari, mentre il secondo è una piattaforma piazzata al di fuori del flusso dei dati. Lobiettivo è di controllare la vita dei file in funzione di regole predefinite, come, ad esempio, in quale spazio un tipo di file è memorizzato, quando se ne deve far il backup o cancellarlo e così via. Come per Hds, anche Ibm utilizzerà il proprio file system indipendente dai vari ambienti.