I seguaci del Globus Toolkit, cioè il middleware più diffuso per la costruzione di architetture grid, si incontrano a San Francisco per discutere la fattibilità di griglie commerciali. Hp e Ibm sono in prima fila per sostenerlo.
16 gennaio 2004
Il GlobusWorld giunge all’edizione 2004. Conterà un numero di partecipanti che non avrà nulla a che vedere (in positivo) con quelli della precedente edizione, a testimoniare che l’argomento grid computing sta coinvolgendo direttamente tutta l’industria It, assieme al comparto scientifico.
A San Francisco, quindi, dal 20 al 23 gennaio si incontrano i più fervidi sostenitori del Globus Toolkit, il più diffuso middleware per architetture di grid computing.
Fra questi, due nomi spiccano: Hp e Ibm.
Per la casa californiana “si scomoda” il direttore del programma adaptive enterprise, Mark Linesh, che nel proprio keynote affronterà il tema delll’applicabilità di strutture grid ad ambiti commerciali.
Big Blue spedisce sul Golden Gate Daniel Sabbah, direttore dello sviluppo software, che praticamente eseguirà la stessa canzone, concentrandosi sulla convergenza fra i Web service e gli standard del grid computing.
La comunità scientifica che ha fatto propri i principi del grid è ben rappresentata da esponenti delle università di Chicago e del California Institute per l’It e le Tlc. Ma sono, forse, più importanti testimonianze come quella di Steve Yatko, a capo della ricerca e sviluppo It di Credit Suisse First Boston, che è pronto a giurare e a dimostrare come le strutture a griglia possano essere il non plus ultra per i servizi finanziari.
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