Per il Google Assistant di prossima generazione Big G non ha in mente semplicemente una serie di nuove funzionalità. Google lo definisce come un aggiornamento che rappresenterà una pietra miliare per l’assistente virtuale. Il rinnovamento riguarderà le fondamenta stesse dell’Assistente Google.
Al momento, Google Assistant si basa sulla piena potenza di calcolo dei data center dell’azienda, per supportare i modelli di trascrizione del parlato e di comprensione del linguaggio. Gli ingegneri di Mountain View hanno lavorato per reinventare questi modelli, rendendoli sufficientemente leggeri da poter essere utilizzati su un telefono.
Google Assistant sempre più performante
Basandosi sui progressi nelle reti neurali ricorrenti, spiega l’azienda, Google ha sviluppato modelli completamente nuovi di riconoscimento vocale e comprensione del linguaggio. E ha raggiunto l’obiettivo di “far dimagrire” i modelli operanti nel cloud, che pesano fino a 100 GB, fino a raggiungere la dimensione di solo mezzo gigabyte.
Grazie a questi nuovi modelli, l’intelligenza artificiale che alimenta Google Assistant ora può essere eseguita localmente sul telefono. Una vera e propria svolta, che ha permesso di creare un Assistente di nuova generazione in grado di elaborare il parlato sul dispositivo a una latenza quasi zero, con la trascrizione che avviene in tempo reale, anche quando non è presente la connessione di rete.
L’esecuzione on-device fa sì che il Google Assistant di nuova generazione possa elaborare e comprendere le richieste mentre l’utente parla, e fornire le risposte fino a 10 volte più velocemente. Ciò rende possibile anche il multitasking tra le app: ad esempio, creare un invito del calendario, trovare e condividere una foto o dettare un’e-mail diventano attività molto più veloci. E con la funzione di Continued Conversation, l’utente può effettuare più richieste di seguito, senza dover dire “Ehi Google” ogni volta.
La prossima generazione dell’Assistant, informa Google, arriverà sui nuovi smartphone Pixel entro la fine dell’anno.
Google Assistant in auto
Google ha anche offerto un’anteprima di quella che sarà la prossima evoluzione dell’esperienza di guida supportata dall’Assistente virtuale. Questa si baserà sulla nuova modalità Driving Mode.
Google ha sviluppato questa modalità per far sì che chi guida sia in grado di fare tutto ciò di cui ha bisogno solamente con la voce. Ha quindi progettato una dashboard ”voice-forward” che offre in evidenza le attività più rilevanti, come navigazione, messaggistica, chiamate e multimedia.
Questa modalità include anche suggerimenti personalizzati per l’utente. Ad esempio, se abbiamo una prenotazione per la cena nel calendario, vedremo le indicazioni per raggiungere il ristorante. Oppure, se abbiamo avviato un podcast a casa, lo possiamo riprendere da dove eravamo rimasti, in auto.
Se arriva una chiamata, l’Assistente ci dirà chi sta chiamando e ci chiederà se desideriamo rispondere, in modo da darci la possibilità di prenderla o rifiutare solo con la voce. La Driving Mode dell’Assistente si avvierà automaticamente quando lo smartphone è collegato al Bluetooth dell’auto o con un semplice comando vocale.
La nuova modalità progettata per la guida in automobile sarà disponibile questa estate sui telefoni Android con Google Assistant.