Chrome, sottolinea Google, è stato sviluppato per essere un browser veloce e reattivo, ma di recente la società di Mountain View ha scoperto che una piccola percentuale degli ads, degli annunci pubblicitari, consuma una quota sproporzionata di risorse del dispositivo, come la batteria o i dati sulla rete, senza che l’utente ne sia a conoscenza.
Google fa l’esempio di ads che minano le criptovalute, che sono programmati male o che non sono ottimizzati per l’utilizzo sulla rete: questi annunci pubblicitari possono ridurre la durata della batteria, saturare reti già sotto sforzo e costare dei soldi.
Alla luce di questo, al fine di preservare le batterie e i piani dati degli utenti e offrire loro una user experience soddisfacente sul web, Google Chrome limiterà le risorse che un annuncio pubblicitario può utilizzare prima che l’utente interagisca con esso.
Quando un annuncio raggiunge il limite, il suo frame, invece di visualizzarlo, passa a una pagina di errore che informa l’utente del fatto che l’annuncio pubblicitario ha utilizzato troppe risorse ed è stato rimosso.
Per determinare i valori limite oltre i quali rimuovere un annuncio, Google ha eseguito delle estese misurazioni degli annunci visualizzati in Chrome, prendendo come target quelli esageratamente fuori media, che utilizzano più Cpu o larghezza di banda del network del 99,9% di tutti gli annunci rilevati.
Chrome ha dunque impostato la soglia a 4 MB di dati del network o 15 secondi di utilizzo della Cpu in un periodo di 30 secondi o 60 secondi di utilizzo totale della Cpu.
Google ha evidenziato come gli annunci eccessivamente pesanti, che superano tale soglia, da un lato sono solo lo 0,3% degli ads, ma dall’altro rappresentano addirittura il 27% dei dati di rete usati dagli annunci e il 28% di tutto l’utilizzo della Cpu da parte degli annunci. Sono dunque numericamente una piccola minoranza, ma che ha un forte impatto sull’esperienza web.
L’intenzione di Google è quella di sperimentare tale approccio nei prossimi mesi e di lanciare questo intervento su Chrome, in forma stabile, verso la fine di agosto. Questa fase di sperimentazione servirà anche per dare il tempo ai creatori di annunci e ai fornitori di strumenti per gli ads di preparare e incorporare questi valori limite nei loro flussi di lavoro.
Gli inserzionisti potranno verificare l’impatto di questo intervento sui loro annunci mediante i report che indicano quali ads sono stati rimossi da Chrome.