Una volta i browser puntavano sulla velocità di caricamento e rendering delle pagine web, ora che tutti usiamo in prevalenza portatili, tablet e smartphone è il risparmio batteria l’elemento che può fare la differenza tra un software e un altro. Così un web browser deve cercare di “pesare” il meno possibile in termini di utilizzo del processore.
Ora Google Chrome ha fatto un importante passo in avanti per il risparmio batteria con la versione 57 per macOS e per gli altri sistemi operativi desktop (quella per iOS ha altre novità). Il punto chiave è la gestione dei pannelli in background, ossia tutti tranne quello visualizzato in ogni dato momento. Di norma tutti i browser limitano l’utilizzo di risorse da parte di questi pannelli perché, tanto, non si vedono. Ciononostante secondo Google i pannelli “nascosti” rappresentano pur sempre un terzo del consumo di Chrome.
Per ridurre questo consumo Google Chrome 57 limita ulteriormente l’accesso dei pannelli in background alla CPU: mediamente non può superare l’uno percento di un singolo core del processore. In questo modo il consumo dovrebbe ridursi di un quarto, spiega Google.
Questo limite non viene applicato per i pannelli in background legati ad applicazioni che devono mantenere attive sessioni di comunicazione per continuare a funzionare correttamente, come ad esempio lo streaming musicale.