Dopo lo scontro con Apple, si prono le riflessioni sull’adeguatezza di Html5.
“A seconda di cosa chiediate, HTML5 potrebbe essere considerato già pronto per soddisfarlo o potrebbe non esserlo sino al 2022“. Con questa frase Mark Pilgrim, sviluppatore di Google, è intervenuto all’evento “WWW2010“, tenutosi in North Carolina (USA). L’esortazione di Steve Jobs, “patron” di Apple, che ha invitato i programmatori ad utilizzare HTML5 in luogo di Adobe Flash per creare “Rich Internet Applications” (RIA) visualizzabili sull’iPad e sugli altri dispoisitivi mobili dell’azienda, ha avviato una serie di riflessioni sull'”adeguatezza” di HTML5.
Jeffrey Hammond, analista di Forrester, ha osservato: “sebbene sia possibile che, sul lungo periodo, HTML5 possa divenire un valido sostituto per alcune piattaforme RIA, ciò non è attualmente vero. HTML5 implicherà dei cambiamenti significativi sulle modalità con le quali le applicazioni web sono costruite ma si proporrà come una tecnologia complementare alle più famose piattaforme RIA, non come un loro rimpiazzo“.
Pilgrim, invece, ritiene che HTML5 sia già piuttosto “maturo”. Se si include anche la versione “beta” di Internet Explorer 9, tutti i principali browser web (Firefox, Chrome, Safari ed Opera) integrano il supporto per HTML5, con alcune differenze. Sul versante “mobile”, sia la piattaforma Google Android che gli iPhone supportano egualmente molte delle funzionalità di HTML5. Tra le caratteristiche della nuova versione del linguaggio di markup, i browser web attualmente in circolazione sono capaci di impiegare le nuove tag “semantiche”, i nuovi form, gli elementi per il controllo di contenuti multimediali (tag <video> e <audio>), l’elemento “canvas“, la “geolocation” e le applicazioni utilizzabili in modalità offline.
Il programmatore di Google ha spiegato ad esempio che “canvas“, elemento che consente di disegnare qualunque oggetto (rendering dinamico di immagini bitmap) ricorrendo a semplice codice JavaScript, già funziona correttamente sia sugli iPhone che sui dispositivi Android. “Guardate! Niente Flash…“, ha sentenziato Pilgrim mostrando un esempio di pagina web HTML5 che mostrava una animazione realizzata utilizzando unicamente “canvas” e codice JavaScript.
Sul fronte “multimedia”, HTML5 supporta direttamente sia i contenuti audio che video: chi sviluppa una pagina web può sfruttare un pannello di controllo integrato nel browser o realizzarne uno “ex novo”. Con una singola dichirazione, lo sviluppatore può impostare numerose funzionalità quali il comportamento dell'”autoplay” ed i controlli di default.
La “geolocation” consentirà invece di fornire agli utenti maggiori informazioni sulla propria posizione attraverso il sito web che si gestisce. Funzionalità già usata da Google in campo “mobile” così come dal social network Twitter.
Grazie alla standardizzazione delle modalità per la navigazione offline, un sito web potrà indicare al browser di scaricare i dati necessari per consentire il funzionamento dell’applicazione anche quando non è disponibile la connessione Internet. Google, come sottolinea Pilgrim, sta già utilizzando questo approccio: la buona notizia, però, è che queste funzionalità saranno a portata di tutti. “HTML sta migliorando, ed questa è una grande novità“, ha aggiunto.
HTML5 potrebbe essere ufficialmente approvato dal W3C entro la fine del 2010.