28 milioni di azioni distribuite in tre anni a dipendenti e collaboratori, in violazione dei regolamenti federali. Si cerca la sanatoria, ma non è semplice.
6 agosto 2004 Proprio quando mancava solo il
via libera, qualche problema mette a rischio la quotazione di
Google al Nasdaq.
In base a un documento
presentato nei giorni scorsi, negli ultimi tre anni la società avrebbe
distribuito qualcosa come 28 milioni di azioni a dipendenti e
consulenti, senza registrarle presso le autorità preposte e dunque in
in violazione del Securities Act del 1933
e delle legislazioni di 18 Stati, inclusi Arkansas, California e Colorado.
La società si sarebbe ora offerta di riacquistare gli oltre 23 milioni di azioni vendute a 1.105 dipendenti e gli ulteriori 5,5 milioni di titoli, attualmente in mano ad altre 301 persone.
Non è però detto che tutti accettino la proposta, sperando evidentemente di guadagnare di più una volta conclusa la Ipo.
Secondo gli osservatori, non è raro che una azienda distribuisca azioni prima di aver avviato l’offerta pubblica, ma è difficile che il numero dei titoli distribuiti raggiunga questo livello.