In rete le parole di un ex ingegnere di Mountain View, oggi passato in Microsoft. Pesanti critiche alla nuova politica, troppo incentrata sull’aspetto sociale e meno incline a favorire il lancio di prodotti e servizi “inediti”.
Le parole di James Whittaker nei confronti della politica seguita da Google sono un macigno per la società guidata da Larry Page. L’ex dipendente del colosso di Mountain View, dimessosi e passato sull’altro lato della barricata, nelle fila di Microsoft, fa riferimento alla nuova impostazione che proprio Page avrebbe dato alla sua società dopo aver assunto il ruolo di CEO, precedentemente rivestito da Eric Schmidt. Whittaker ha dichiarato di aver speso tre anni particolarmente gratificanti all’interno di Google dal momento che i vertici dell’azienda stimolavano i dipendenti, gli ingegneri in primis, a porre massima attenzione sull’aspetto innovazione. Secondo Whittaker, però, il quadro sarebbe recentemente mutato e descrive Google come un gigante trasformatosi, largamente impegnato nel mercato dell’advertising e desideroso di inseguire Facebook.
L’ex ingegnere di Google critica pesantemente la nuova politica, troppo incentrata sull’aspetto sociale e meno incline a favorire il lancio di prodotti e servizi “inediti”: “l’innovazione, in azienda, ha permesso di partorire prodotti importantissimi dal punto di vista strategico quali Gmail e Chrome“, ha dichiarato Whittaker, “si tratta di prodotti che sono il risultato dell’intraprendenza degli individui, sino ai livelli più bassi“. Secondo l’ex di Google, l’ossessione nei confronti di Facebook non gioverebbe alla salute dell’azienda.
La parole di Whittaker sono state pubblicate sulla piattaforma blog messa a disposizione da Microsoft con l’inequivocabile titolo “Perché ho lasciato Google“. I commenti alle riflessioni dell’ingegnere software sono i più svariati e chissà se a stretto giro non arrivi anche la replica ufficiale da Mountain View.
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