Il Garante per la protezione dei dati personali si è riunito oggi in seduta straordinaria per esaminare ed approfondire il tema della protezione dati connesso alle recenti disposizioni in materia di green pass e certificazioni verdi riguardanti lo svolgimento dell’attività scolastica e per rispondere ad un quesito rivolto all’Autorità dalla Regione Piemonte sull’attività di verifica e di identificazione da parte degli esercenti di ristoranti e bar.
Su questo secondo punto il Collegio ha specificato che le figure autorizzate alla verifica dell’identità personale sono quelle indicate nell’articolo 13 del d.P.C.M. 17 giugno 2021 con le modalità in esso indicate, salvo ulteriori modifiche che dovessero sopravvenire.
Garante Privacy, OK alla verifica del Green Pass da parte degli esercenti
In altri termini, il Garante Privacy ha smentito l’ipotesi di Regione Piemonte, e cioè che gli esercenti non fossero in alcun modo titolati a richiedere l’esibizione del Green Pass.
Naturalmente, il pronunciamento in urgenza del Garante per la protezione dei dati personali si limita (e non poteva essere altrimenti) a sancire la liceità della verifica del Green Pass, senza tuttavia imporre tale verifica in alcun modo a gestori di bar o ristoranti.
Si tratta di un punto molto critico e fortemente osteggiato dalla categoria che teme, non senza una certa dose di ragione, di veder compromesso il timido tentativo di rilancio della propria attività lavorativa.
Del resto la stessa opinione pubblica è spaccata: da un lato una larga maggioranza di italiani che coscienziosamente hanno aderito a campagne vaccinali e richiesto il proprio certificato verde, dall’altra una minoranza molto agguerrita ed eterogenea che si ostina con le più disparate motivazioni a non volerne sapere di Green Pass.