Il grid del Cern supera la barriera del Gb al secondo.
Durante la conferenza internazionale Computing for High Energy and Nuclear Physics (Chep 06) a Mumbai, in India, è stato dato l’annuncio del superamento di un ulteriore limite da parte di una rete di grid computing: 1,2 Gb al secondo.
All’inizio del 2005, la capacità di trasferimento dati con su grid era di 600 Mb al secondo.
Protagonisti della prestazione transattiva, come comunica l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), sono dodici grandi centri di calcolo siti in tutto il mondo e venti di dimensioni minori, che elaborano informazioni e le scambiano fra loro a una velocità che consente di scaricare un intero Dvd in 5 secondi.
Il grid in questione è il Worldwide Lhc Computing Grid, la rete di calcolo concepita al servizio di Lhc, ovvero l’acceleratore di particelle che sarà operativo nel 2007 presso il Cern di Ginevra.
Il suo sviluppo è sostenuto dal fatto che oggi la comunità dei fisici, impegnata ad ad affrontare problemi di calcolo sempre maggiori.
La prossima generazione di esperimenti che si svolgeranno presso il Cern di Ginevra, grazie alla costruzione del nuovo acceleratore Lhc, produrrà una quantità di dati pari a circa 15 milioni di Gb all’anno.
Gli esperimenti dell’Lhc (Alice, Atlas, Cms e Lhc-b) studieranno le proprietà delle particelle subatomiche e delle forze fondamentali della natura, fornendo informazioni sull’origine dell’universo.
Quanto al nuovo record nella velocità di trasferimento di dati, è stato raggiunto durante un test che ha coinvolto contemporaneamente, oltre al Cern i dodici maggiori grandi centri di calcolo di Lhc in tutto il mondo, incluso il Cnaf, il centro nazionale di calcolo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Bologna. Altri 20 servizi di calcolo di secondo livello del grid, tra cui 4 dell’Infn, sono stati testati per l’archiviazione, la distribuzione e l’analisi dei dati.