A volte ritornano. O forse non sono mai andati via del tutto. Sono i cosiddetti hackintosh, ossia i PC tradizionali su cui i più smanettoni riescono, con qualche alchimia software, a installare OS X come sistema di avvio. Grazie al fatto che in fondo anche il sistema operativo di Apple è progettato per operare su sistemi con processori Intel. Ora c’è chi ci riprova con una (relativa) novità: HacBook.
Gli hackintosh sono stati molto popolari qualche anno fa. Diversi appassionati con competenze tecniche adeguate si sono fatti i loro PC assemblati e poi hanno modificato la parte di boot di OS X per far sì che partisse anche senza avere “sotto” un computer Apple. Cosa non propriamente legale, va detto, ma finché restava nell’ambito dei più tecnici non creava problemi a Cupertino.
Poi qualche azienda ha pensato di farci su un business offrendo anche agli utenti generici i kit per creare il proprio hackintosh senza troppa fatica e allora Apple ha messo in moto gli avvocati eliminando il problema. L’ultima vicenda del genere si è chiusa intorno al 2010 con la chiusura anche dell’americana Psystar, che distribuiva kit software del genere.
Quelli del progetto HacBook – o per la precisione HacBook Elite – sembrano voler seguire la stessa strada, proponendo “un Mac con OS X completamente funzionale a un terzo del prezzo” che in realtà è un notebook HP EliteBook di vecchia generazione, ricondizionato e dotato di “tutto ciò che serve per eseguire l’ultima versione di OS X“. Ovviamente il prezzo è inferiore ai MacBook e MacBook Pro: si parte da 329 dollari.
Gli HacBook Elite non sono propriamente in vendita ma solo in preordine. Ammesso che Apple non blocchi la cosa, anche se chi sta dietro al progetto ha avuto l’accortezza di fermarsi un passo prima dell’illegalità palese: un HacBook non ha preinstallato OS X ma permette solo di farlo. L’installazione vera e propria va fatta dall’utente finale.