Il system integrator trevigiano propone al trade italiano la propria soluzione per la mobility, creando ad hoc un nuovo distributore
L’esperienza e la focalizzazione ci sono, le soluzioni anche, e allora perchè non proporle anche alla concorrenza? È questo il pensiero che è venuto ad Aton, system integrator della provincia di Treviso, specializzato in soluzioni per la mobility, che ha deciso di comportarsi da vendor, volendo offrire ad altri colleghi/concorrenti la propria esperienza e le proprie soluzione da vendere a un ampio target di utenza.
«La nostra specializzazione è fortemente focalizzata sulla mobility – spiega Giorgio De Nardi, presidente di Aton, nonché di Hi Touch -, e vogliamo proporci a quei system integrator e Var che hanno dei “buchi” nella loro offerta di mobility, nella quale ci potremmo integrare in maniera complementare. Un’attività che, però, vogliamo che sia percepita nella maniera più trasparente possibile dal mercato e dal canale. Per questo abbiamo deciso di creare un’azienda indipendente che si occupi della distribuzione delle nostre soluzioni e che si attivi per la creazione di una rete di partner, cui noi offriremo tutto il supporto e l’expertise necessario».
Prende così vita Hi Touch, un vero e proprio distributore che tra gli obiettivi ha, oltre alla commercializzazione e supporto dell’offerta Aton, anche, nel prossimo futuro, di scovare nuovi brand asiatici da poter proporre in esclusiva sul mercato nostrano.
«Ai nostri partner offriamo la possibilità di presidiare un settore per il quale non devono investire in ricerca e sviluppo o in supporto – interviene Gianluca Palmisano, channel director di Hi Touch -. In tal modo possono completare la propria offerta ai loro clienti anche all’ambito mobility, con offerte indirizzabili dal mobile worker fino alle piattaforme più complesse, soluzioni “preconfezionate” da Aton, ma con un ampie possibilità di personalizzazione, se si vuole, e l’opzione di offrirle sia in modalità licenza, sia in pay per use».
Per questo Hi Touch si rivolge anche a software house, o a partner con capacità di sviluppo, che, volendo, possono plasmare le soluzioni in base alle esigenze dei propri clienti.
A oggi sono una ventina i partner con cui l’azienda sta collaborando, al fine di delegare la parte medio-piccola del mercato e, come Aton, di mantenere i contatti diretti con le grandi aziende enterprise.
L’obiettivo dichiarato è di arrivare, entro il 2014, ad avere metà del fatturato generale (stimato in 50 milioni di euro) derivante da Aton e l’altra metà da Hi Touch, ossia dalla vendita indiretta. Allo scopo contribuirà anche un sito apposito, operativo da quest’estate, che metterà in contatto i vari partner tra di loro con lo scopo di promuovere la cominicazione e collaborazione, oltre a dare visibilità al mercato per iniziative di lead generation.