Il service provider prevede di crescere anche nell’esercizio in chiusura a un tasso compreso fra il 5 e il 10%. Cloud computing e comunicazione unificata identitificate come aree di futura espansione.
Visto il clima economico generale e lo stato degli investimenti It in Italia, si preannuncia certamente positivo l’esercizio fiscale che Easynet Global Services si appresta a chiudere. Secondo quanto anticipato dall’amministratore delegato e direttore generale della filiale nazionale, Sergio Barbonetti, l’azienda, che appartiene al gruppo Sky-News Corp., dovrebbe far segnare una crescita attestata “fra il 5 e il 10%, tanto a livello globale che locale”. Ciò equivarrebbe grossolanamente a un incremento fra i 10 e i 20 milioni di euro del fatturato corporate, arrivato lo scorso anno a un valore di 226 milioni di euro.
Lo zoccolo duro delle attività di Easynet è ancora rappresentato dal networking, in particolare dai servizi gestiti di rete, che rappresentano circa il 60% del giro d’affari, ma l’hosting complesso e, soprattutto, l’offerta legata a videoconferenza e telepresenza, inserita nel 2008, stanno rafforzando il service provider. In particolare, la soluzione Managed Virtual Meeting è stata sperimentata internamente dalla stessa Easynet, ottenendo un risparmio del 70% nei costi riferiti ai viaggi, pur aumentando le occasioni di incontro, ovviamente in condivisione remota. La stessa capogruppo News Corp. ha adottato questa soluzione e oggi anche molte riunioni dei massimi vertici vengono gestite in videoconferenza.
Se in Italia, Easynet conta su organico composto da circa 40 persone, nel mondo sono installati e gestiti sei data center, mentre la rete di proprietà raggiunge 260 grandi centri in numerosi paesi e a questo si aggiungono cinquanta strutture di colocation nella sola Europa. Il riferimento alla struttura globale è inevitabile per una realtà che colloca il proprio target, per citare Barbonetti, nelle aziende “medio-grandi, con attività e necessità di copertura internazionale. Non vanno però trascurate quelle realtà, molto presenti anche in Italia, che noi definiamo pocket multinational e che trovano in noi un partner capace di fornire risposte commisurate alle loro esigenze e dimensioni”.
Un caso di acquisizione recente a livello nazionale è quello di Aquafil, leader nella produzione di filati speciali, che ha scelto Easynet per rifare la propria rete Mpls, che copre ventitre siti in sei diversi paesi.
Per il futuro, i filoni di espansione riguardano soprattutto il cloud computing, naturale estensione dei servizi di hosting, e l’unified communication: “Abbiamo fatto storicamente la scelta di appoggiare tutte le nostre soluzioni di connettività sul protocollo Ip, evitando di portarci dietro infrastrutture legacy – spiega Barbonetti –. Oggi siamo pertanto in grado di anticipare e supportare l’evoluzione delle esigenze della nostra clientela”.