Potrebbero essere 30.000 i posti di lavoro a rischio nella divisione Enterprise di Hp. Trentamila che andrebbero ad aggiungersi ai 55.000 tagli già annunciati dal Ceo della società Meg Whitman e presumibilmente completati prima del prossimo 1° novembre, data a partire dalla quale HP si dividerà nelle due entità HP Inc. e Hewlett Packard Enterprise.
Con queste nuove riduzioni, rilevano le cronache Usa, si arriverà a una ulteriore riduzione del 10 per cento della forza lavoro complessiva per la società.
I nuovi tagli, che dovrebbero avvenire su base globale, anche se al momento la società non ne ha specificati i criteri, non solo dovrebbero tradursi in risparmi per 2,7 miliardi di dollari l’anno, ma, nelle intenzioni di Whitman, dovrebbero portare HP a una separazione che non richiederà future e ulteriori ristrutturazioni.
Ma non ci sono solo i tagli.
Nella sua strategia di riduzione dei costi, Hp sta anche trasferendo parti sempre più consistenti della sua forza lavoro in regioni nelle quali il costo del lavoro è più basso.
E se un anno fa le strutture site in queste aree coprivano il 36 per cento della forza lavoro complessiva, già oggi si parla di un 42 per cento, con l’obiettivo di arrivare al 60 per cento entro il 2018.
Per quanto riguarda la divisione Enterprise, i problemi che avrebbero portato la società a decidere i tagli sarebbero legati ai servizi: se il fatturato della divisione è cresciuto del 2 per cento nell’ultimo trimestre, quello ascrivibile ai soli servizi si è ridotto dell’11, con un evidente impatto sulla performance complessiva.