L’impegno del costruttore sul fronte open source si concretizza in una nuova unità autonoma, che si inquadra nella riorganizzazione di tutta l’area enterprise. Sembra destinato a sparire, invece, il brand dell’azienda acquisita oltre un anno fa, nonostante un’awareness sul mercato ancora alta.
17 giugno 2003 Hewlett-Packard moltiplica i suoi sforzi sul mercato Linux, aprendo una divisione separata sulla quale far convergere tutte le sue attività open source. La nuova business unit sarà capitanata Martin Fink e farà parte del gruppo Enterprise Servers and Storage (Ess). In precedenza, le attività Linux venivano coordinate nell’ambito dell’organizzazione Standard Server, che commercializza la famiglia x86 ProLiant. La decisione riflette il ruolo che Linux va assumendo in seno ad Hp, in coincidenza con la crescita del numero di sistemi Intel Itanium 2 venduti. Ma segue anche l’estesa riorganizzazione della divisione Enterprise di Hp, avvenuta lo scorso maggio con la costituzione del gruppo Ess.
La nuova entità, probabilmente battezzata Linux Organization, è stata costituita il mese scorso e secondo le dichiarazioni dei portavoce di Hp si occuperà “di tutto quel che riguarda il sistema operativo Linux.” «Per Hp Linux è una priorità strategica – ha detto Elizabeth Phillips -.Questo è semplicemente un modo per renderlo ancora più prominente, in Hp e nel mercato in generale».
Oltre a commercializzare sistemi server basati su Linux, Hp propone anche diverse workstation e personal computer aziendali che utilizzano il sistema open source. Nel suo nuovo ruolo di responsabile della divisione Linux, Martin Fink riporterà al direttore del gruppo Ess Scott Stallard e al Chief technology officer di Hp, Shane Robinson. Fink era stato vice presidente della divisione Business Critical Systems prima dell’ultima riorganizzazione. Ora nell’ambito della nuova divisione Hp prevede di assegnare i ruoli di responsabile marketing, direttore strategico e responsabile dell’ingegnerizzazione.
Parallelamente, è in netta fase calante in Hp il vecchio marchio Compaq, sempre più periferico nelle dichiarazioni e nelle strategie dell’azienda nata dalla fusione. A un anno dall’operazione, Hp evita di utilizzare il nome Compaq in molte sue linee di prodotto, sostenendo che è più facile vendere computer che portano un nome solo. Alex Gruzen, responsabile della divisione notebook e palmari, sostiene che «nel corso del tempo tutti i nostri prodotti aziendali si chiameranno Hp». Si tratta di un importante cambiamento rispetto a una politica che fino a questo momento aveva fatto leva sulla grande popolarità di un marchio che gode ancora di ottima reputazione.
Nel segmento dei notebook commerciali, per esempio, lo stesso Gruzen ammette che i sistemi targati Compaq hanno venduto il triplo rispetto alle controparti Hp. Con la serie dei portatili aziendali annunciati la scorsa settimana, tuttavia, il marchio Compaq compare solo in una minuscola striscia di testo accanto al numero del modello. L’Hp Compaq Nc4000, per esempio, ostenta a grandi lettere solo il marchio Hp. Lo stesso vale per il successore dell’attuale modello di Tablet Pc, in cui il nome Hp andrà a prendere il posto dell’attuale marchio Compaq.
L’azienda aveva reso nota lo scorso marzo l’intenzione di mandare in pensione il brand Evo, uno dei marchi sussidiari più popolari di Compaq, che perde anche la sua prominenza nelle linee iPaq e ProLiant, appena ribattezzate Hp iPaq e Hp ProLiant. Anche a livello corporate non si parla più dell’azienda incorporata, con una unica concessione fatta agli azionisti: il simbolo del titolo Hewlett-Packard nei listini di Wall Street non è più Hwp ma Hpq.
Come già accennato, sono molto diverse le strategie nel mercato consumer, dove i due brand continuano a sopravvivere appaiati e dove anzi Hp preme alternativamente a favore dell’uno o dell’altro. Gruzen per esempio sottolinea che i le rosse scatole dei Presario non tramonteranno mai e questo sta provocando grandi turbolenze a livello di quote di mercato attribuite ai due brand. Contemporaneamente, Hp spinge sul pedale dell’acceleratore dell’iniziativa di marketing “Radically simple, Better together”, a favore di interfacce utente semplificate ma soprattutto di una più estesa convivenza tra dispositivi dello stesso costruttore.
Hp intende incentivare l’acquisto, da parte dei consumatori, di sistemi desktop, notebook, stampanti e altri accessori Hp, puntando sulla maggiore efficacia e semplicità di impiego di macchine della stessa scuderia. Uno dei primi segni di questa strategia prevede l’estensione a tutti gli apparati dello stesso formato di schede di memoria flash Secure Digital. Il modo migliore, afferma Hp, per trasferire una fotografia da una camera digitale a una stampante o a un iPaq.