Hp cede il middleware?

Confermando indiscrezioni già avanzate qualche tempo fa, nella nuova Hewlett-Packard non ci sarebbe più spazio per la suite NetAction, alla quale verrebbero preferite soluzioni con partner esterni. Carly Fiorina, tuttavia, parla di risparmi superiori al previsto dopo il merger con Compaq.

Hewlett-Packard sta considerando la cessione dei propri interessi nel mercato del middleware puntando come alternativa sugli accordi esterni per soddisfare le esigenze in materia dei suoi clienti. La manovra rientrerebbe nel quadro della strategia per il ritorno alla profittabilità della divisione software, ha specificato il capo dell’enterprise systems group, Peter Blackmore, durante un incontro con gli analisti finanziari. Non sono stati forniti dettagli sulla tempistica dell’operazione, che verrà illustrata entro la fine del mese. A chi le chiedeva se la cessione riguarderà anche l’application server Java di Hp, rilevato con l’acquisizione di Bluestone Software nell’ottobre del 2000, il Ceo Carly Fiorina ha precisato di non poter fornire ulteriori dettagli fino alla definitiva messa a punto del piano di transizione per gli attuali clienti. Oltre all’application server, la suite middleware Netaction comprende il software di integrazione eSpeak e Hp Process Manager. In mancanza di informazioni sul nome di prodotti che Hp è intenzionata a cedere, dalle parole di Blackmore si intuisce la possibilità di una operazione ad ampio spettro.

In casa Hp, tuttavia, resta prevalente l’ottimismo, mentre è in corso la fase operativa della fusione con Compaq. Carly Fiorina, in prima persona, ha detto di attendersi riduzioni di costi superiori al previsto, che già dovrebbero ammontare a 500 milioni di dollari già quest’anno e arrivare a 2,5 miliardi nell’esercizio 2003. Secondo i programmi, invece, l’opera di riduzione degli organici, che prevede un taglio di 10mila persone quest’anno (4mila con dimissioni volontarie) e di altre 5mila l’anno prossimo. Per la seconda parte dell’anno fiscale, l’azienda si attende un fatturato trai 35 e i 36 miliardi di dollari, il che porterebbe il totale annuo al massimo a 73,8 miliardi, ossia il 9% in meno dello scorso esercizio. Una ripresa, con crescita fra il 4 e il 6%, è attesa per il 2003.

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