HP, cronaca di una scissione annunciata

Tino Canegrati, Vice President e General Manager di HP Printing & Personal Systems Group in Italia, fa il punto sul progetto di scorporo e sottolinea come sia l’ufficializzazione di una situazione operativa ormai da tempo avviata in azienda.

Doveva essere una
presentazione di prodotti, ma quella fatta da Tino
Canegrati, Vice President e General Manager di HP Printing & Personal Systems Group, è stata prima di tutto la presentazione della nuova HP Inc., che
nasce a fronte della scissione annunciata lo scorso mese dal Ceo dell’azienda
Meg Whitman. “Non è un fatto nuovo la
divisione della nostra società
– precisa Canegrati -. È già successo in passato, quando si è separata la business unit che
produceva strumenti di misura e che ora opera con il nome di Agilent. E le cose
sono andate molto bene. Succede ancora oggi, per consentire alle due nuove
realtà di meglio focalizzarsi sulle proprie attività. E sono sicuro che andrà
altrettanto bene
”.

D’altra parte – prosegue Canegrati – noi della divisione Printing and Personal System già un paio di anni
lavoriamo come struttura indipendente. L’annuncio dello scorso 9 ottobre non ha
fatto altro che ufficializzare la situazione: si tratta di una transizione
naturale, che operativamente esisteva già
”.

In pratica, la scissione
annunciata è un altro passo verso quella rifocalizzazione sugli obiettivi
primari di cui da tempo si parla in HP perché, come puntualizza Canegrati,
nelle sue varie evoluzioni l’azienda aveva perso un po’ di vista il suo vero
DNA, ovvero l’essere anzitutto una realtà creata e gestita da ingegneri. “E ora HP è tornata a essere un’azienda di
ingegneri
– sostiene con decisione il manager -. E abbiamo creato un motore che ci permette
di tornare da dove siamo partiti, ma anche di portare innovazione nei campi
dove siamo competenti. Senza però dimenticare di guardare al futuro: cerchiamo
infatti di fare leva su tecnologie ancora embrionali per sviluppare nuovi e
innovativi prodotti a cui aggiungiamo valore. Il nostro obiettivo è avvalerci
della tecnologia per cambiare il modo di usarla
”.

Esempi in questo senso sono
il nuovo progetto Sprout di immersive computing e la Blended Reality, che
porterà HP a fare il suo ingresso nel mondo della stampa 3D. Entrambe le
tecnologie mirano a proporre prodotti che cambiano il modo di “dialogare” con
le macchine allo scopo di “migliorare la
capacità di creare, interagire e sviluppare
”, conclude Canegrati.

Questo vuol dire, abbiamo
chiesto a Luca Motta, direttore della divisione stampanti di HP Italia, che
stiamo andando verso linee di prodotti che ci faranno cambiare in modo radicale
le nostre abitudini d’uso, che ci faranno dimenticare ciò che abbiamo
utilizzato sinora? “Per vedere prodotti totalmente
diversi da quelli attuali, ci vorrà ancora del tempo
– risponde Motta -, ma in realtà le abitudini d’uso sono già
cambiate. Negli ultimi periodi, nel mondo della stampa c’è stata una grande
innovazione, ancor più che nel computing. Cui è corrisposto un cambio di
paradigma da parte degli utenti: oggi le parole d’ordine sono condivisione,
produttività, risparmio, efficientamento e mobilità. Negli uffici non ci sono
più le stampanti personali e nelle case si vuole stampare dovunque ci si trovi
senza vincoli
”.

Risulta
quindi evidente che, sia in ambito lavorativo sia domestico, la connessione
wireless rappresenti oggi un elemento imprescindibile. E lo è a tal punto che,
anticipa Motta, probabilmente “nelle stampanti
aziendali spariranno i pannelli di controllo: la gestione verrà effettuata
direttamente da dispositivo mobile. In questo senso, noi siamo stati gli
artefici dell’utilizzo del protocollo di comunicazione senza fili Mopria, uno
standard al quale si stanno adeguando molti produttori di device mobili
”.

E
la tanto auspicata transizione in azienda dalla tecnologia laser al getto
d’inchiostro sta avvenendo? “Guardando
l’andamento delle vendite della nostra Officejet Pro X direi proprio di sì

– afferma soddisfatto Motta -. Al momento
siamo gli unici a disporre della tecnologia PageWide, che permette una stampa
veloce e precisa. E vogliamo continuare a a mantenere questo vantaggio immettendo
sul mercato anche macchine in grado di stampare fino al formato A0
”.

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