Al varo un super-sistema per la gestione di magazzini dati massicci.
Il Ceo di Hp, Mark Hurd, una volta guidava Teradata, società con il datawarehouse nelle vene. Il Cio di Hp, Randy Mott, prima lavorava in Wal-Mart, la catena distributiva statunitense, e faceva uso di sistemi Teradata.
Siccome nel mondo It uno più uno è solito fare ancora due, ecco che arriva dagli Usa la notizia che Hp sta lavorando a un maxi-sistema per la gestione di datawarehouse, Neoview. Lo sta facendo relativamente in segreto: difatti l’informazione è trapelata, anche se non c’è ancora un pronunciamento ufficiale della società.
Neoview è catalogabile come appliance, con le dovute cautele. Dell’appliance tradizionale, infatti, ha solo la preconfigurazione, non la dimensione.
Si tratta, infatti, di un sistema (che peraltro risulta sia in test presso un paio di utenti chiave dall’ottobre scorso, oltre che dentro Hp stessa) di grandi dimensioni: è, come si suol dire, un sistema parallelo massivo.
È basato su server a 64 bit Intel e su architettura Tandem NonStop. Nel disegno di Hp può avere cinque versioni, che variano a seconda dei nodi: 16, 32, 64, 128 o 256 processori Itanium, ognuno dei quali dual core con a disposizione 4 Gb di Ram e dischi Fibre Channel da 146 Gb. I server che li ospitano, montati in rack da 42U, sono gli Integrity n2620.
Lo storage di supporto è costituito dagli array StorageWorks Xp12000 e il micro kernel di servizio per dare consistenza alle operazioni è quello Tandem NonStop.
Un sistema così concepito nasce per fare datawarehouse con applicazioni classiche di Business intelligence, come quelle di Cognos o Sas (che difatti risultano essere partner dell’iniziativa). Ma può soddisfare anche query Sql, in quantità elevate.
Al momento non si sa se e come Neoview diventerà un prodotto, così come non si ha idea di che prezzo possa avere. Ma il fatto che Hp ci stia lavorando è significativo della posizione che ha assunto la società sul tema del trattamento dei dati in tempo reale al servizio del business.