Muovendo da soluzioni il più possibile end-to-end, da dieci anni Hewlett-Packard affronta i macro trend della Pubblica amministrazione, in cui devolution, digitalizzazione, sicurezza, centri servizio e spesa sanitaria riempiono la scena.
Con un potenziale di spesa valutato da Idc, solo per l’Italia, in 3,8 miliardi di dollari nel 2005, quello della Pubblica amministrazione rappresenta un mercato attivo e propositivo, caratterizzato da diversi macro trend che si incrociano e si rincorrono in uno scacchiere complesso ma molto interessante. Se ne sono accorti anche i vendor che guardano alla Pa come a un ricco paniere di opportunità. Tra questi, non manca Hp che per meglio rispondere alle esigenze del settore adotta il profilo di system integrator, attento alle tendenze e aperto alle novità, in grado di riunire in un medesimo progetto più interlocutori da valutarsi di volta in volta.
“Per noi questa è un’area in crescita, almeno del 4% su base annua – spiega Sergio Costabile, industry manager Public Sector, Hewlett-Packard Italiana, Consulting & Integration -, in cui siamo presenti da una decina d’anni, pur senza focalizzarci su tutte le soluzioni né su tutte le tipologie di ente”.
Legata principalmente alle regioni e ai grandi comuni metropolitani, la società sfodera un approccio che “non può che essere per soluzioni – prosegue Costabile -, il più possibile di tipo end-to-end, intendendo la fornitura di componenti hardware e software, i servizi di assistenza e di progettazione fino all’outsourcing”.
Una cinquina milionaria
Al percorso verso la devolution, intrapreso nell’ultimo lustro, con lo spostamento del potere di spesa e responsabilità dalla Pa centrale a quella locale (essenzialmente per quanto riguarda health care, scuola, lavoro, gestione della legge e del territorio), si affianca la digitalizzazione della Pa, con la volontà di razionalizzare tutti i dati, anche storici, in possesso degli uffici pubblici. Altri filoni che dominano il settore sono quelli della sicurezza del Paese, i servizi per il cittadino (o, più genericamente, l’e-government) e la riduzione della spesa sanitaria.
“Nel processo di devolution – prosegue il manager -, la spesa si trasferisce nelle mani dei governatori. Scendendo più nel dettaglio, poi, per quanto attiene la nostra esperienza diretta, ambiti particolarmente sensibili sono quelli dell’education, dove si punta su progetti di e-learning, e della formazione professionale, dove si guarda all’integrazione reale tra scuola e lavoro. In campo sanitario, poi, le soluzioni sulle quali interveniamo vanno essenzialmente in due direzioni, quella per noi più tradizionale della gestione delle infrastrutture e del service management e quella della telemedicina”. Recente, infine, è l’ingresso di Hp in ambito law enforcement, mentre l’altro tema caldo legato alla devolution (la gestione del territorio) non rientra tra gli obiettivi principali della società.
“Anche la digitalizzazione costituisce un’area importante – sostiene Costabile -, nella quale è possibile offrire soluzioni complete per gestire enormi quantità di dati, partendo dalla progettazione di un sistema per arrivare alla posta elettronica, a quella certificata, al protocollo informatico, previsto dal gennaio dello scorso anno”. Sicuramente in ritardo sulla pianificazione originale, le 20 regioni, 102 province, gli 8.100 comuni e i ministeri centrali, per quanto attiene il protocollo informatico vivono uno sviluppo a macchia di leopardo, con esempi eccellenti di enti che già utilizzano la firma digitale per validare i documenti e altri a uno stadio più basilare, attualmente pronti solo per quanto riguarda gli scambi documentali.
Confini sicuri
In merito alla sicurezza nazionale, Hp mette sul piatto il programma Homeland security, nato negli Usa a supporto del dipartimento di difesa, che si concentra su tre aree: identificazione della persona (con l’utilizzo delle smart card, delle carte Id, del passaporto elettronico e così via); intelligence, vale a dire analisi delle fonti aperte (tipicamente Internet); sicurezza fisica e informatica.
“Al centro del mirino, non solo nella Pa ma anche nel settore bancario, è quella biometrica per il riconoscimento della persona – continua il manager -. Se si prende ad esempio il finger print, Hp non produce il software per la comparazione delle impronte ma riunisce i vari tasselli software e dispositivi hardware per leggere l’impronta e catalogarla”.
Altra area sotto i riflettori è quella del centro servizi per il cittadino, che racchiude l’intero ciclo di vita della persona e dell’impresa. “Ci concentriamo sulla definizione, costruzione e gestione dei centri servizi – esamina Costabile-, vale a dire un’infrastruttruta informativa che consente di erogare servizi che vanno dal back al front office, dal portale di accesso, al contact center, alla gestione dei fax, dei dati e altro ancora”.
A chiudere il cerchio dei temi “caldi” per la Pa è la spesa sanitaria, che a volte arriva a rappresentare il 70% delle spese delle regioni e che sta puntando sulla telemedicina (telediagnosi, telecontrollo, teleconsulto). “È un settore nuovo, in cui siamo presenti da meno di due anni, in sincronia con l’aumento della richiesta da parte del mercato – dice ancora Costabile – che si affianca a quello tradizionale dell’infrastruttura It, che per noi ha un peso maggiore”.
Ma proprio la telemedicina, insieme al law enforcement, rappresenta una delle aree maggiormente vitali e innovative per il settore, mentre la biometria e i centri servizio al cittadino costituiscono il lato più sedimentato della Pubblica amministrazione.