Un’operazione in contanti valutata 4,5 miliardi di dollari. Gli asset di Mercury miglioreranno la competitività di Hp rispetto ai big del software come Ibm e CA.
Hp ha reso noto di aver raggiunto un accordo definitovo per l’acquisizione di
Mercury Interactive per 4,5 miliardi di dollari in contanti, che corrispondono a
una valutazione di 52 dollari per ciascuna azione Mercury.
Il Ceo di Hp,
Mark Hurd, che nei mesi scorsi aveva più volte ventilato l’ipotesi di ulteriori
acquisizioni soprattutto nell’ambito del software, ha presentato l’operazione
come complementare alla strategia OpenView.
L’obiettivo, ha dichiarato, sarà
integrare l’offerta di system e network management OpenView con le
soluzioni Mercury indirizzate alla gestione dell’application development, al
testing, alla It governance, alle SOA e all’application management. E in
particolare, proprio le SOA erano un’area che Hp non aveva ancora indirizzato
adeguatamente.
A livello strategico, inoltre, l’operazione darà ad Hp
nuovi strumenti per rispondere alla pressione crescente di società come Ibm e
CA.
E in questa ottica l’annuncio sembra essere stato ben accolto dagli
analisti.
In particolare, secondo Idc, una volta formalizzata l’operazione
solo Ibm avrà un portafoglio più ampio di soluzioni software.
Per quanto
riguarda gli aspetti più “tecnici” dell’operazione, che porterà ad Hp qualcosa
come 2 miliardi annui di fatturato aggiuntivo nel software, il Ceo di Mercury
Tony Zingale resterà almeno a medio termine in Hp. Guiderà la divisione Mercury,
che riporterà a Thomas Hogan, senior vice president per
il software.
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