La giornata dedicata alla Global Partner Conference di HPE si apre con un’azione che potrebbe essere definita di guerrilla marketing. Proprio davanti al convention center dove si svolgeva l’evento, una mezza dozzina di figuranti in accademico nero, improvvisava una coreografia sventolando enormi palloni bianchi sui quali spiccavano i brand Dell e EMC e la scritta #1 in Storage.
Un messaggio chiaro ai partner HPE, se mai non fosse chiaro che la competition è destinata a farsi sempre più serrata.
Il momento di “colore” ha sicuramente divertito i partner presenti, senza troppo scalfirli, visto che poco dopo erano tutti in sala per ascoltare il keynote inaugurale.
Un keynote che ha visto alternarsi sul palco tre figure chiave: Meg Whitman, naturalmente, Antonio Neri, Executive Vice President e General Manager della società, e Peter Ryan Chief Sales Officer.
Ben chiari i ruoli: a Whitman il compito di raccontare le scelte strategiche fin qui intraprese, a Neri quello di raccontare il futuro, soprattutto nell’ottica delle alleanze, a Ryan quello di illustrare tutte le novità per il canale.
HPE si focalizza su ciò che sa fare meglio
“La separazione da HP Inc. non è stata la fine di qualcosa – ha esordito Whitman – ma l’inizio di qualcosa di nuovo. Abbiamo creato due aziende nuove, più forti, più focalizzate. Anche le decisioni che abbiamo intrapreso in questi mesi vanno tutte verso una focalizzazione verso ciò che sappiamo fare meglio”.
Inevitabile il riferimento all’annuncio di pochi giorni fa, in merito alla cessione delle attività software non core a Micro Focus, sempre più connotata come pure player del software, in grado di garantire continuità ai clienti HPE.
Se si considera che ci vorrà un anno perché l’operazione venga completata e che comunque HPE manterrà una quota significativa nella nuova compagine, Whitman non vede spunti di preoccupazione per i suoi partner.
E se con la cessione dei servizi prima e del software poi HPE si è alleggerita, d’altro canto c’è poi l’acquisizione di SGI, annunciata in agosto, tutta giocata verso quel mondo datacenter che è oggi il vero core business della società.
Le alleanze con Docker e Arista
Antonio Neri, a sua volta, pone l’accento su un paio di aspetti.
In primo luogo le partnership strategiche con Docker e Arista, focalizzate sull’integrazione dei rispettivi portafogli di offerta, dall’altro la spinta forte sui servizi “destinati a essere l’elemento di differenziazione che guiderà la creazione di valore”. Si parla di cloud (“Rendere l’It ibrida” è il claim di Neri), si parla di networking, si parla soprattutto di competenze.
Il nuovo programma Partner Ready
Perché è sulle competenze che si giocano le novità del Programma Partner Ready.
Il nuovo programma parte il prossimo 1° novembre, vale a dire con l’inizio del nuovo anno fiscale, con sei nuove competenze, anche se il piano potrebbe prevederne ulteriori nei mesi successivi:
1. Application development and transformation;
2. IT automation and orchestration;
3. Incident recovery;
4. Data management and architectures;
5. Digital collaboration; and
6. Intelligent workplaces.
Non solo.
Partner Ready sarà declinato in più layer, in base alla tipologia di partner coinvolti.
Così ci sarà un percorso per i partner networking, uno per i service provider, uno per i technology partner, vale a dire Isv e hardware vendor.
A disposizione dei partner nuovi tool di marketing, in particolare n social media center e un marketing concierge che eroga contenuti che i partner possono portare sulle loro property digitali e una serie di facilitazioni in termini di integrazione con la piattaforma Aruba, grazie al rilascio di Api dedicate.
Non mancano poi i servizi finanziari, che restano uno degli assi portanti della strategia di HP verso il canale, oggi in grado di erogare finanziamenti a supporto della loro crescita.