Hunters è una piattaforma SOC (Security Operations Center) basata su cloud che aiuta i team di sicurezza a rilevare e rispondere agli incidenti che contano.
Non è mai stato così redditizio essere un criminale informatico, ha sottolineato di recente Uri May, CEO e co-fondatore di Hunters.
Gli attacchi ransomware motivati dal riscatto sono aumentati a un ritmo allarmante. Questi cyber-attacker, con risorse minime, sono in grado di paralizzare organizzazioni piccole e grandi, estorcendo milioni di dollari ogni volta.
Dal lato della difesa e della sicurezza, secondo May le organizzazioni stanno facendo fatica a tenere il passo.
Man mano che la tecnologia avanza e si utilizzano più strumenti, la superficie di attacco cresce e il numero di prodotti di sicurezza utilizzati da queste organizzazioni aumenta.
Il CEO di Hunters cita Gartner, secondo cui la maggior parte dei CISO riferisce di utilizzare più di una dozzina di strumenti di sicurezza: alcuni addirittura più di 40.
Oltre a questo “overhead di sicurezza”, più alto che mai, c’è poi anche un’esplosione nella quantità di dati che l’impresa media genera.
Molti strumenti SOC – prevalentemente SIEM – non sono stati progettati per gestire la complessità, la varietà e la scala dei problemi che le imprese e i professionisti devono affrontare oggi.
Tutto questo pone un carico e una pressione significativi sui team di sicurezza, settore in cui c’è peraltro un’enorme carenza di talenti.
E le aziende native nel cloud hanno bisogno di una soluzione che possa soddisfare le loro esigenze.
Queste dinamiche – secondo l’opinione di Uri May – hanno creato un problema molto interessante da risolvere.
Il mercato SIEM (Security and Information Event Management), del valore di 4,3 miliardi di dollari, secondo il CEO di Hunters è pronto per essere stravolto.
La maggior parte dei player di questa categoria si focalizza su data ingestion e storage dei dati, lasciando ai clienti l’onere di creare e mantenere la propria logica di rilevamento e indagine in un ambiente complesso con decine di strumenti che non si integrano tra loro.
Spesso, queste aziende hanno lacune nella loro capacità di scalare e modelli di pricing poco trasparenti.
Hunters, afferma il CEO della società, affronta questi problemi sviluppando il proprio modello in modo da includere l’ingegneria del rilevamento, l’automazione delle indagini, la correlazione basata su grafici, la scalabilità con qualsiasi fonte di dati e affinché sia trasparente nel pricing.
Oggi, dichiara May, imprese come Booking.com, Snowflake, Netgear e Cimpress sfruttano la piattaforma SOC di Hunters e hanno dimostrato il successo di questo approccio alla sicurezza.
Nell’ultimo anno – ha affermato il CEO della società –, Hunters ha inserito e analizzato petabyte di dati nella sua piattaforma, ha aggiunto decine di nuove integrazioni e ha aiutato i clienti a gestire eventi significativi di cybersecurity come Log4Shell.
L’XDR open, cloud-native e vendor-agnostic di Hunters è costruito appositamente per aiutare le operazioni di sicurezza ad allineare i numerosi strumenti di security in una piattaforma di sicurezza coesiva di incident detection, investigation and response.
L’analisi autonoma degli attacchi identifica e presenta incidenti reali e con contesto, per guidare una risposta rapida ed efficace del SOC.
A completare il quadro dell’evoluzione dell’azienda, Hunters ha di recente annunciato un round di finanziamento di Serie C da 68 milioni di dollari.
Il round è stato guidato da Stripes, con la partecipazione dei nuovi investitori DTCP, Cisco Investments e Databricks, e investitori esistenti YL Ventures, Bessemer Venture Partners, il fondo di venture di Microsoft M12, U.S. Venture Partners, Blumberg Capital e Snowflake Ventures.
