A opporsi, il board della società Sud coreana e i dipendenti per i quali l’acquisizione da parte della statunitense Micron Technology per 3,4 miliardi di dollari non s’ha da fare.
Il Consiglio di Amministrazione di Hynix
Semiconductor ha detto no. E questo è bastato per far sfumare l’accordo più
chiacchierato che, negli ultimi mesi, ha tenuto banco tra i produttori di
memorie per computer. A quanto pare non sono bastati i 3,4 miliardi di dollari
messi sul piatto dalla statunitense Micron Technology per l’acquisizione del
core business di Hynix, che avrebbe portato alla creazione del più grande
produttore di chip al mondo. E questo nonostante il 78% dei creditori del
vendor Sud coreano abbiano espresso il proprio consenso a favore dell’accordo
che, per passare, necessitava di un’adesione non inferiore al 75%. Soddisfatti i
dipendenti della società che non verrà acquisita, da sempre contrari
all’accordo, un po’ meno soddisfatti gli analisti di mercato, che hanno
sollevato forti dubbi sulla capacità di sopravvivenza di Hynix nel lungo
periodo, specie se il mercato di riferimento non dovesse riprendersi. Basti
ricordare che, a causa della pesante crisi che ha investito negli ultimi 15 mesi
il mercato delle memorie, non solo per pc, il produttore ha chiuso l’anno fiscale
2001 con perdite per 3,9 miliardi di dollari.