I ceo Usa rischiano l’astinenza da Blackberry

Una causa legale mette in dubbio il servizio di mail push negli Stati Uniti. Ma forse è solo questione di soldi

All’inizio probabilmente non ci ha creduto nessuno. Adesso però qualche
dubbio inizia a circolare anche se Wall Street è fiduciosa che
Rim, Research in Motion, non soccomberà sotto i colpi dell’azione legale di Ntp.

Una società americana contro una canadese.
Con la prima che accusa Rim
di aver utilizzato indebitamente suoi brevetti industriali per realizzare il
mitico Blackberry, quella sorta di “Gameboy per
adulti”
, come l’ha definito qualcuno, che riceve e invia mail
wireless.



La storia inizia quattro anni fa e
sembrava una delle tante questioni legali che poi svaniscono nel nulla.
Da
allora però Ntp ha guadagnato parecchi punti tanto che ultimamente la Corte
Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta avanzata dalla società
canadese per la revisione di una sentenza del tribunale federale che rischia di
imporle lo stop alle vendite e al servizio sul territorio
statunitense
per violazione di brevetto industriale.





Rim già nel 2003 era stata raggiunta da
un’ingiunzione per l’interruzione del servizio seguita da una sospensione della
pena, pur nella convinzione della sua colpevolezza. Una parola
forse definitiva dovrebbe arriva il prossimo 24 febbraio quando si terrà la
prossima udienza. Il rischio per Blackberry è di perdere il 70% del suo
business.
Tanto valgono infatti i servizi negli Usa. In più qualcuno
paventa un’ondata di panico fra ceo e manager americani che potrebbe fare
esplodere le vendite di Prozac (il famoso antidepressivo) come ha osservato con
ironia un ceo statunitense a margine del forum di Davos.



In realtà pare molto difficile che si arrivi
alla sospensione del servizio del Blackberry
. Ntp ha già fatto sapere
di essere disponibile a un accordo. Questione di soldi, insomma, che devono
essere un po’ di più rispetto ai 450 milioni di dollari già offerti da
Blackberry.




Ma Ntp non ha fretta. E’ pronta a rispondere all’estrema difesa di Blackberry che giocherà la carta del “pubblico interesse” contro la sospensione del servizio
e a trattare da posizioni ancora più di forza in caso di sentenza favorevole.

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