Affrontare la sfida di rendere il pianeta più verde è un’opportunità per costruire un futuro sostenibile. La visione di Dell Technologies include ottimizzazione IT, utilizzo di risorse ecocompatibili, riciclo e prolungamento della vita dei dispositivi, per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica.
Guardare al futuro significa anche riconoscere di essere dinanzi a una sfida molto complessa: rendere il pianeta più pulito e più green. Non è solo una sfida ma anche un’opportunità per costruire il nostro futuro collettivo. Se la tecnologia è la chiave su cui far leva, è fondamentale comprendere come utilizzarla al meglio per ottenere i massimi benefici in termini di sostenibilità.
Gestire questa sfida richiede un approccio olistico basato su soluzioni IT sostenibili e sull’implementazione di best practice.
La visione di Dell Technologies si incentra su cinque elementi chiave sui quali costruire una strategia IT efficace.
Ottimizzare e modernizzare l’infrastruttura
Un utilizzo poco efficiente delle risorse IT – che include server inattivi o sottoutilizzati – è il più grande spreco di energia relativo al data center. Il punto di partenza, quindi, può essere l’attivazione di un audit completo dell’ambiente IT per identificare le apparecchiature più energivore e più inefficienti. La sostituzione di queste e l’implementazione di soluzioni moderne più adatte dal punto di vista energetico possono favorire una maggiore efficienza, insieme all’ottimizzazione del raffreddamento delle macchine e il consolidamento dei requisiti di spazio richiesto dalle infrastrutture.
Un altro passaggio per ottimizzare il data center consiste nel valorizzare meglio l’infrastruttura esistente. In particolare, l’utilizzo della capacità dell’infrastruttura, l’alimentazione e il raffreddamento sono aree che possono essere migliorate tramite hardware ad alte prestazioni, una gestione efficace dei dispositivi e una gestione intelligente dell’alimentazione del data center.
L’ottimizzazione dell’efficienza energetica del data center, infatti, richiede un’attenta pianificazione e un’implementazione più ponderata e sostenibile di altri componenti, che tengano in considerazione la potenza, il riscaldamento e il raffreddamento. Su questo fronte, Dell è all’avanguardia, con le proprie soluzioni, al fine di rendere la tecnologia più efficiente e meno intensiva ottimizzando l’utilizzo di energia nei data center dei clienti.
Anche le tecnologie di automazione e i dati di telemetria sono fondamentali in questo processo in quanto semplificano ed eliminano la necessità di intervento umano nella gestione dell’alimentazione. L’implementazione di queste tecnologie aiuta a ridurre il consumo di energia nei periodi di “bassa stagione” e a identificare rapidamente i problemi relativi alle prestazioni energetiche. Anche altre tecnologie – quali l’intelligenza artificiale, le applicazioni basate su software – possono supportare la gestione delle esigenze termiche e di alimentazione dei prodotti client e infrastrutturali.
Sapere quando dismettere le apparecchiature legacy è un altro aspetto importante per garantire che questi sistemi vengano riciclati in modo sicuro e responsabile.
Fare di più con meno
Il consolidamento hardware è uno dei modi migliori per ridurre le emissioni di carbonio e l’ingombro fisico dei data center. La crescita esponenziale dei dati all’interno delle organizzazioni sta determinando un aumento dei costi e della complessità per gli ambienti di storage. I data center e i siti remoti affrontano l’espansione incontrollata dello storage, con un aumento dei costi operativi e dei problemi relativi alla protezione dei dati. Consolidando i dati mission critical in architetture centralizzate, le aziende possono ottenere un basso TCO riducendo il consumo di energia e la densità di elaborazione, supportando al contempo la sostenibilità ambientale.
Le aziende dovrebbero anche considerare modelli as a service e soluzioni on-demand – di cui Dell APEX è un esempio. Queste soluzioni non solo eliminano gli sprechi di provisioning consumando solo ciò che è necessario, ma forniscono anche la flessibilità di scalare verso l’alto o verso il basso in base alle specifiche esigenze in qualsiasi momento, con conseguente risparmio energetico e maggiore efficienza.
Utilizzare risorse ecocompatibili
Il settore IT dipende fortemente da materie prime limitate, tra cui minerali come litio o cobalto, associati a un elevato consumo di energia e di acqua e possibili danni ambientali durante l’estrazione. Per questo motivo la domanda di materie prime alternative sta aumentando – parliamo di materie che non esauriscono risorse naturali ed emettono meno gas serra nella loro produzione e durante il ciclo di vita del prodotto. Ad esempio, le batterie dei nostri PC Latitude AI lanciati di recente utilizzano il 50% di cobalto riciclato, proveniente da batterie di veicoli elettrici.
L’innovazione nella ricerca di materiali nuovi e più sostenibili dal punto di vista ambientale contribuirà a promuovere un IT più sostenibile. In questo rientra anche il processo di progettazione IT che opera come un modello a ciclo chiuso, che mantiene prodotti e materiali in circolazione il più a lungo possibile.
Riciclo e riutilizzo
Secondo l’ONU nel mondo vengono generati ben 57,4 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. I tassi di riciclo, però, sono ancora bassi e nell’UE (leader mondiale nel riciclo di e-waste) solo il 35% dei rifiuti elettronici viene ufficialmente segnalato come correttamente raccolto e riciclato. Secondo l’ultimo report condotto dall’Institute for Training and Research delle Nazioni Unite (UNITAR) la produzione mondiale di rifiuti elettronici sta aumentando cinque volte più velocemente rispetto al loro riciclo e l’Europa risulta in testa alla classifica, con 17,6 chilogrammi di rifiuti elettronici pro capite all’anno. La cosa interessante emersa dallo studio è che questi rifiuti abbiano un “valore”: si stima per esempio che dai metalli e dai chip in essi contenuti a livello mondiale si possano ricavare all’incirca 91 miliardi di dollari.
Alternative sostenibili non saranno disponibili in ogni linea di produzione, ed è quindi fondamentale che il riciclo e il riutilizzo siano effettuati in modo coerente. La plastica riciclata, ad esempio, può essere utilizzata in imballaggi e prodotti. Anche gli articoli elettronici scartati, in cui risiedono metalli e minerali preziosi possono diventare importanti “fornitori” di materie prime.
Un approccio all’IT con una progettazione del prodotto semplificata si traduce in un minor utilizzo di materie prime, una più semplice estrazione di componenti e materiali per il riutilizzo e il riciclo e un’evoluzione dei modelli aziendali, come as-a-Service (aaS), per automatizzare il ripristino dell’IT dismesso.
Prolungare la vita dell’IT
La longevità dei dispositivi è direttamente correlata al progredire di design riparabili e sostenibili. Tuttavia, è molto frequente che gli utenti sostituiscano prontamente i propri dispositivi elettronici quando si rende disponibile un modello più potente a un costo ridotto o che offre prestazioni migliorate. Bisognerebbe, invece, tener presente che più a lungo un dispositivo è utilizzato, maggiori sono i benefici per l’ambiente. Per garantire l’utilizzo dei dispositivi nel tempo, i produttori devono garantire che l’hardware possa essere aggiornato per requisiti futuri e che gli aggiornamenti del firmware e della sicurezza siano disponibili anche al di fuori del contratto di servizio esistente.
La riparazione di apparecchiature ne estende la vita e l’utilizzo, ed è quasi sempre più sostenibile rispetto all’acquisto di nuovi dispositivi. Affinché ciò possa avvenire, è importante che i componenti possano essere facilmente sostituiti, che i manuali siano facili da reperire e comprendere e che parti e garanzie siano prontamente disponibili.
La tecnologia ha tutto il potenziale per sbloccare i nostri obiettivi di sostenibilità e le organizzazioni che abbracciano i cinque pilastri chiave di una strategia IT sostenibile possono trarre vantaggi in termini di produttività e impatti ambientali.