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I dischi di Seagate

Cari ragazzi di Applicando, più di una volta ho seguito i vostri consigli e mi sono affidato ai vostri test di valutazione per prendere le mie decisioni in merito all’acquisto di hardware e software; l’ultima volta che l’ho fatto, però, sono andato incontro a un certo dispiacere. Mi riferisco al Netgear ReadyNAS Duo recensito sul numero 276 della vostra rivista: un eccellente NAS – come avete scritto – che però mi ha fato un brutto scherzo dopo poche settimane di utilizzo, nel modo più inaspettato. Tengo a precisare che, per andare sul sicuro, ho inserito negli slot due dischi Barracuda 7200.11 come quelli da voi usati per il test, i quali hanno funzionato a dovere per un paio di mesi. Ma una mattina, di punto in bianco, il prodotto di Netgear si è completamente “imballato” all’accensione, senza darmi la possibilità di capire cosa stesse succedendo. Per tre ore buone ho tentato inutilmente di accedere ai miei dati che, alla faccia della ridondanza, non risultavano disponibili poiché era impossibile collegarsi al NAS; a questo aggiungo che il fattaccio non è stato preceduto da alcun avviso via e-mail, come sarebbe lecito attendersi da un’apparecchiatura di livello semiprofessionale. A quel punto ho agito per via empirica, estraendo prima un disco, poi l’altro: come per magia il ReadyNAS ha ricominciato a funzionare! Solo allora ho capito che il colpevole era uno dei due dischi Seagate, completamente corrotto. Ora l’hard disk giace esanime sulla mio tavolo, mentre sto sudando freddo all’idea che anche l’altro drive possa fare lo stesso scherzo, lasciandomi senza server centrale. Prima di peggiorare la situazione vorrei sapere se avete qualche consiglio da darmi, visto che Netgear sembra lavarsene le mani. Grazie!
– Luca Stucchi

Caro Luca, accorriamo volentieri in tuo aiuto e raccomandiamo anche a tutti gli altri lettori che avessero acquistato un disco Seagate della serie Barracuda 7200.11 di leggere quanto segue. Infatti, molti drive di questa famiglia (ma anche alcuni delle serie Barracuda ES.2 e DiamondMax 22) sono usciti dalle fabbriche del produttore con firmware non troppo affidabili; le versioni SD04 e SD14 limitano le prestazioni dell’unità, mentre il firmware SD15 fa decisamente di peggio, mettendo improvvisamente fuori uso il disco: un comportamento, questo, che nemmeno il ReadyNAS Duo può prevedere (ci sentiamo quindi di scagionare Netgear da qualsiasi concorso di colpa). In una nota tecnica Seagate precisa che il contenuto dei dischi “bloccati” è integro, ma non può essere estratto con i normali tool software per Pc o per Mac; il produttore ha avviato una campagna di recupero dati gratuita, ma purtroppo i laboratori specializzati che fanno da partner nell’operazione non sono presenti sul territorio italiano. A parte questo, Seagate si è affrettata a rilasciare dei nuovi firmware per tutte le unità a rischio; la nota dolente sta nel fatto che l’updater è compatibile solo con Windows; chiunque abbia uno dei dischi incriminati e voglia mettersi al riparo da qualsiasi rischio dovrà quindi chiedere aiuto ai “cugini” delle Finestre, oppure ricorrere a Boot Camp. Ma attenzione: l’aggiornamento del firmware non funziona sui dischi già bloccati, come quello del nostro lettore… Luca dovrà quindi restituire il suo Barracuda al venditore, chiedendone la sostituzione in garanzia. Per tutti i dettagli del caso (modelli a rischio, firmware applicabile, procedure di aggiornamento ecc.) consigliamo caldamente una visita alla Knowledge Base del produttore, raggiungibile dal sito www.seagate.com/www/it-it. Ricordiamo infine che marca, modello e versione del firmware sono stampigliati sull’etichetta bianca che correda tutti i dischi rigidi.

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