Ben venga l’accordo tra Ibm e Lenovo perché in questo modo si tornerà a credere e a rifocalizzarsi sul personal computer. È questa l’idea che ci si fa dopo aver parlato con i distributori italiani di Big Blue. E nello specifico Pao …
Ben venga l’accordo tra Ibm e Lenovo perché in questo modo si tornerà
a credere e a rifocalizzarsi sul personal computer. È questa l’idea che
ci si fa dopo aver parlato con i distributori italiani di Big Blue.
E nello specifico Paolo Castellacci, presidente di Computer
Gross, vede in questa decisione tre punti di chiarezza. «Prima di
tutto smetteranno di dire che con i pc ci si rimette. Lenovo avrà come
missione quella di vendere i personal e noi li seguiremo». Secondo:
«Riusciremo a barcamenarci meglio visto che per noi la vendita di
pc è essenziale». Terzo e non ultimo: «Possiamo
muoverci con maggiore autonomia (leggi multibrand – ndr) nella
fascia più bassa dell’offerta che non interessa affatto a Ibm».
Sta di fatto che così come si muove Big Blue, anche i distributori si
organizzano.
E, a proposito, è ben pensante anche Adolfo Dell’Erba, general
manager di Avnet Italia, che vede il nuovo accordo come un’opportunità
a tutti gli effetti. «Il pc era "un di cui" per Ibm
– riflette a proposito ricordando anche il suo passato come manager di Ibm -.
Ora si sente che Lenovo ha preso in mano un business su cui ha veramente
intenzione di focalizzarsi. Lo share dei pc Ibm/Lenovo, o come si chiameranno,
sarà molto interessante e di grande forza, soprattutto dal punto di vista
commerciale».