L’azienda radiotelevisiva adotta i media a laser blu per l’archiviazione.
La Rai – Radiotelevisione Italiana ha deciso di creare un archivio digitale basato sulla tecnologia Udo (Ultra Density Optical) fornita da Plasmon Data, dedicato ai programmi radiofonici di quattro canali radio (Radiouno, Radiodue, Radiotre, Grparlamento), a 80mila nastri musicali e a 300mila ore di contenuti audio e documentari storici, equivalenti a circa 6 Tb di dati.
L’archiviazione su tecnologia a laser blu si accompagnerà alle già esistenti, in Rai, librerie ottiche per l’archiviazione di dati in formato mp3.
La strategia dell’azienda televisiva di stato si può dire abbia avuto inizio dopo il 2001, quando è stata presentata una iniziativa rivolta alla conservazione dei
programmi radiofonici e altri contenuti audio, per la quale erano stati individuati requisiti specifici: accesso totalmente trasparente ai dati archiviati, garantito 24×7; tempo di accesso ai dati generati nell’ultimo anno in modalità di lettura inferiore a 20 secondi e consentito fino a un massimo di 100 utenti (5 accessi simultanei); tempo di accesso a dati meno recenti in modalità di lettura inferiore a 3 minuti e consentito fino a un massimo di mille utenti (200 accessi simultanei); minima manutenzione e Total Cost of Ownership contenuto.
La libreria a nastro si è rivelata soddisfacente per quanto riguarda il
prezzo e la capacità, ma non per la velocità d’accesso ai dati archiviati.
Viceversa, il sistema Raid può garantire prestazioni di accesso eccellenti, ma con costi operativi e di manutenzione troppo alti.
La conclusione di Fabio Berardi, Project Manager di Rai Ict (Information and Communication Technology) è stata che per la cifra d’acquisto contenuta, i bassi costi operativi e la longevità dei dati, la tecnologia a laser blu risulta essere la scelta tecnologica e finanziaria più ovvia per l’archiviazione digitale dei suoi programmi radiofonici.
Berardi ha scelto di impiegare una libreria Plasmon Enterprise G-Series
dotata di 6 drive e 638 media Udo da 30 Gb, per una capacità d’archiviazione totale di 19,1 Tb.
Considerando la crescita giornaliera dell’archivio radiofonico Rai, Berardi non
esclude in futuro la possibilità di aggiungere all’architettura nuove
librerie e un nuovo livello di storage composto da dischi a basso costo.