I modelli dell’Omg si aprono ai Web service

L’organismo sta sviluppando uno standard per collegare i servizi alla propria architettura Eca, basata su Uml.

L’Object Management Group (Omg) sta lavorando molto, di questi tempi, sull’approccio modeling-based alla collaborazione aziendale. Proprio in quest’ottica, va registrata la fresca apertura ai servizi Web, attraverso lo sviluppo di una modalità standard di utilizzo del mapping per la connessione con la propria Eca (Enterprise Collaboration Architecture), un framwork per la modellazione di complessi processi di business, capace di collegare elettronicamente partner, clienti e sistemi. Eca offre agli sviluppatori la possibilità di creare meta-modelli che definiscono vie comuni per rappresentare processi di business condivisi e i dati multiformato che stanno alle loro spalle. L’architettura, basata sul linguaggio Uml e indifferente rispetto ai tool di sviluppo impiegati, consente anche di memorizzare i dati sopracitati, anche su una directory Uddi o un repository di meta-oggetti. Definendo e memorizzando le collaborazioni di business come modelli, le aziende dovrebbero essere indifferenti alle future evoluzioni dei sottostanti middleware, dei formati di dati e di altre infrastrutture.

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