Nel corso degli ultimi cinque anni, il modello di erogazione delle applicazioni di gestione del capitale umano è molto cambiato e diverse sono le opzioni possibili. Queste le più diffuse: • On demand/sottoscrizione: è diventat …
Nel corso degli ultimi cinque anni, il modello di erogazione delle applicazioni di gestione del capitale umano è molto cambiato e diverse sono le opzioni possibili. Queste le più diffuse:
• On demand/sottoscrizione: è diventata la modalità prevalente di fruizione delle applicazioni di gestione dei talenti. Si fonda sulla capacità del fornitore di utilizzare un’infrastruttura condivisa (hardware, database e connessioni ridondate). Il cliente avrà, così, la possibilità di usufruire delle applicazioni senza accollarsi i costi di acquisizione e deployment. Sarà assicurata, altresì, la possibilità di acquistare solo i moduli funzionali necessari e di aggiungerne di nuovi su richiesta, in genere attraverso chiavi software. Questo è quello che viene normalmente definito approccio "multi tenancy", per cui una singola istanza, ovvero il deployment dell’applicazione, e un singolo data model sono messi a disposizione di una pluralità di clienti. I benefici sono l’economicità e la scalabilità di queste soluzioni, ma il rovescio della medaglia è rappresentato dai colli di bottiglia, cui vanno incontro gli utenti del servizio nel momento in cui si verificano molti accessi simultanei all’applicazione. Per ovviare a questo inconveniente, c’è la possibilità di optare per una soluzione "single tenancy", che prevede che ciascun server del fornitore di servizio sia concesso in esclusiva a un solo cliente, a garanzia di una maggior sicurezza dei dati e dell’applicazione ospitata ma a fronte di costi decisamente più elevati. Negli scorsi mesi, però, una nuova opzione, ibrida, ha iniziato a prendere piede: la "isolated tenancy", che combina i benefici (alta disponibilità delle applicazioni e basso rischio) tipici dell’approccio single tenancy con la velocità di sviluppo e l’economicità della multi-tenancy. In linea di principio, questo tipo di contratti, della durata media compresa tra 1 e 3 anni, prevede il pagamento di una quota mensile per ciascun impiegato. Il 65% circa dei progetti di gestione dei talenti attuali è con la formula della sottoscrizione.
• Outsourcing: è la scelta privilegiata dalle grandi aziende, che cercano, nella maggior parte dei casi, di esternalizzare le attività a basso valore aggiunto quali la gestione di paghe e contributi o quella dei benefit (auto aziendale, telefono cellulare e quant’altro). In questo caso, l’outsourcer generalmente offre l’opzione di un bundle di soluzioni tra le quali scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. Di solito, infatti, sigla contratti con un numero selezionato di vendor privilegiati, generalmente i leader dei vari ambiti applicativi.
• On premise/behind the firewall: è stato il modello di deployment delle applicazioni più utilizzato negli ultimi 10 anni e continuerà a essere con tutta probabilità una scelta molto diffusa anche in futuro presso le grandi aziende. Prevede l’acquisto di una licenza di acquisto e manutenzione.
• Modello ibrido: combina varie applicazioni e componenti in un’offerta "su misura" che potrà prevedere il solo outsourcing di alcuni servizi, oppure l’utilizzo di soluzioni miste che mixino elementi "a licenza" con funzionalità "a servizio", nell’ambito dello stesso contratto.
Fonte: Yankee Group