Cuore della nuova strategia una serie di strumenti hardware e software creati per ridurre i costi reali di configurazione, aggiornamento e manutenzione dei client.
6 novembre 2002 Tira aria di novità in casa Ibm che, dopo aver annunciato per bocca del proprio Ceo, Samuel Palmisano, gli ultimi sviluppi dell’e-business on-demand, si appresta ora a lanciare Ibm Think Strategy, la strategia Ibm per i pc. Quella che Paolo Degl’Innocenti, direttore della divisione Ibm Personal Computing South Region, ha definito: «Un modo nuovo di fornire prodotti ai nostri clienti, facendo sì che investire in un personal computer Ibm sia per loro la miglior esperienza di possesso e utilizzo del bene stesso».
E proprio a ciò sono chiamate a rispondere le cosiddette ThinkVantage Technologies, set di soluzioni progettate per aiutare i clienti a comprimere i costi di gestione, aggiornamento e riparazione del client. Tra queste, già disponibili all’interno del pc o scaricabili gratuitamente dal sito Internet della società, ImageUltra Builder, per rispondere all’esigenza degli It manager di ridurre il numero delle immagini software dei pc in gestione, Access Ibm, sistema che collega i clienti ai servizi di assistenza e supporto per problemi di configurazione, Rapid Restore Pc, software per il recupero di dati e applicazioni perse a seguito di un guasto del sistema.
«Filo conduttore delle soluzioni introdotte, la volontà di rendere la stazione client dell’utente il più possibile autosufficiente e autogestibile», evidenzia Degl’Innocenti.
Ma oltre che self-configuring e self-optimizing, i nuovi tool introdotti mirano a rendere la macchina anche self-protecting grazie a Ess (Embedded Security Subsystem), applicazione conforme agli standard di sicurezza, ma gestita da Ibm attraverso un chip separato. Non manca, poi, System Migration Assistant, software che semplifica la transizione da un vecchio a un nuovo pc.
Insomma, partita dall’analisi di quale sia la preponderanza dei costi che sottengono all’acquisto di un pc, Big Blue non ha di certo scoperto l’acqua calda. Se il 20% di questi è imputabile ai costi d’acquisizione, il restante 80% lo è di mantenimento, gestione e supporto della macchina. E allora diventa gioco forza parlare di total cost of ownership e di un’offerta che, da semplice pezzo di ferro, diventa soluzione. O, come nel caso di Ibm Think Strategy, insieme di soluzioni self-recovery.