Riconoscere dove sia l’utente in un determinato momento permette di sintonizzarsi con il suo contesto e di presentargli servizi e contenuti altamente pertinenti.
La consuetudine ormai vuole che per ogni nuovo filone tecnologico s’identifichino tre aree portanti. Nel mondo del Web erano le tre “C”, vale a dire contenuto, comunità, commercio. Nel mondo del wireless Web troviamo invece mobilità, ubiquità e localizzazione.
L’idea classica di contenuto editoriale “da leggere” si diluisce e si cercano invece contenuti “mirati”, capaci d’innescare interscambi di comunicazione e, dove possibile, scatenare occasioni per l’acquisto d’impulso (m-commerce).
Quel che più conta è in ogni caso la capacità di percepire e adeguarsi alle condizioni a contorno. Come dicono gli addetti ai lavori: “content is king, location is queen”. Esiste un preciso filone applicativo legato alle informazioni di localizzazione, che copre i temi della sicurezza (soccorso stradale e personale), degli itinerari (viaggi, percorsi ottimali) e delle comunità. Tuttavia tali informazioni si sposano con quasi ogni altro servizio, semplificandone la navigazione e aumentandone l’efficacia.
Pensiamo ai cosiddetti servizi di prossimità: la segnalazione di cinema, ristoranti e negozi in zona, lo shopping comparativo, l’identificazione automatica di amici nelle vicinanze. Persino il classico meteo cambia faccia, mostrandoci immediatamente le previsioni per la località in cui ci troviamo anziché pretendere da noi la macchinosa navigazione di pagine Wap o l’ancor più complicata impostazione di richieste Sms.
Tre mercati possibili
Il primo mercato d’interesse per i location based services è quello delle aziende che hanno bisogno di gestire flotte di automezzi oppure di assistere i dipendenti negli spostamenti offrendo loro servizi di navigazione, informazioni di viaggio, avvisi sul traffico, notizie locali e consultazione facilitata di elenchi (pagine gialle e simili).
Il secondo mercato è quello dei consumatori adulti interessati a fruire degli stessi servizi delle aziende, con l’aggiunta di funzioni di tracking individuale (ai fini della sicurezza). Qui i consumatori si dividono anche i diverse nicchie potenziali: velisti, ciclisti, giocatori di golf, sciatori, pescatori.
Il terzo mercato è quello dei teenanger che cercano soprattutto informazioni di viaggio, unite a un po’ di notizie sul posto e alla possibilità di trovare nuovi amici e posti interessanti da visitare.
I primi servizi disponibili in Italia
Al momento sono quattro le società pronte a offrire servizi location based nel nostro mercato: Viasat, Dhl, Tim e Omnitel. La prima centra la propria specializzazione sulla protezione dell’auto e del suoi occupanti con funzioni di antifurto e attivazione di soccorsi immediati in caso d’incidente. Dispone anche di un pregevole sistema di navigazione e sta per lanciare un miniportale informativo con notizie sul traffico, sul meteo e sull’attualità, prenotazione di alberghi e di ristoranti, infotainment e navigazione Web generalizzata. Utilizza una localizzazione di tipo Gps, assistita da mappe di navigazione vettoriale che subentrano quando il satellite diventa momentaneamente invisibile.
Dhl punta invece al mercato dei corrieri internazionali e propone il rintracciamento di ogni pacco, mediante un database che ne rileva il passaggio in un certo numero di checkpoint. L’uso della tecnologia wireless si limita alla trasmissione delle informazioni all’utente: la posizione viene rilevata mediante codici e barre e reti convenzionali.
Tim ha già messo a punto un sistema di navigazione stradale, con evidenziazione degli ingorghi stradali e dei rallentamenti. In una seconda fase aggiungerà la segnalazione di punti d’interesse (cinema, farmacie, ristorandi della zona), il tutto in collaborazione con la società francese Webraska.
Omnitel infine si prepara a lanciare un servizio di comunità virtuale basato sulla localizzazione automatica di amici o di potenziali amici. Entrambi gli operatori utilizzano la semplice e imprecisa tecnica basata sull’identità di cella.