I pro e i contro di chi punta sul canale

Novembre 2008 Intel e Amd mostrano oggi un grande interesse per il canale degli assemblatori, forse perché si è rivelato più remunerativo e più resistente del previsto alla concorrenza dei grandi vendor. «Assemblatori …

Novembre 2008
Intel e Amd mostrano oggi un grande interesse per il canale degli assemblatori, forse perché si è rivelato più remunerativo e più resistente del previsto alla concorrenza dei grandi vendor. «Assemblatori e integratori assorbono in Italia circa un terzo delle Cpu vendute – motiva Franco Lombardo di Intel -. Uno zoccolo duro di operatori che serve il mercato in modo capillare, vicino alle realtà clienti e molto meglio dei dealer che trattano soltanto i prodotti standard delle multinazionali».

In Italia conta molto il mercato delle Pmi, nel quale gli assemblatori riescono a riscuotere fiducia sia nelle forniture di desktop sia di server.
«Gli assemblatori locali di medie dimensioni hanno lavorato molto bene con le Pmi – spiega ancora il manager – e stanno crescendo. Talvolta bruciano sul tempo le multinazionali del pc nei rilasci di nuove tecnologie, come è successo con le Cpu quad core Nealem».

Per avere successo, secondo Intel, gli assemblatori devono contrastare l’appiattimento del valore delle soluzioni a cui sempre corrisponde un abbattimento delle prestazioni. «Devono saper comunicare i benefici della tecnologia all’utente finale – precisa Lombardo -. Funzionalità nuove, come Vpro3 per la gestione remota, consentono di seguire meglio i clienti e aumentare i servizi a valore che possono essere erogati.
Con il software Multisite Director per la gestione remota è possibile creare nuovi modelli di business. Questo l’abbiamo spiegato negli eventi Intel Conference in alcune città italiane» conclude Lombardo.

«Per questioni storiche, il system builder si è sempre servito del prezzo come leva – commenta Luca Arduini di Amd -, ma oggi serve fornire soluzioni, far comprendere al cliente il valore delle architetture e vendere accessori in bundle: videogiochi, schermi, fotocamere ecc.». Amd ha creato per gli assemblatori tre programmi di piattaforma: Game, Live e Business che indirizzano i mercati dei pc desktop per i giochi, per le applicazioni di intrattenimento/video e professionali.

«Macchine ottimizzate per differenti compiti che il costruttore certificato può realizzare e fregiare dell’apposito sticker Amd» spiega Arduini.
Amd vede con meno ottimismo di Intel l’impegno degli assemblatori nel mercato dei server, che oggi assorbe circa il 10% della produzione di Cpu Opteron (specifiche per i server).
«C’è qui qualche problema in più rispetto al mercato desktop – conclude Arduini – perché le aziende tendono a preferire i sistemi di marca. Questo non significa che i server assemblati non siano altrettanto potenti e affidabili. Lo dimostra il fatto che i server realizzati dai nostri partner trovano mercato presso utenti esperti di università, centri di calcolo e di ricerca».

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