I sei risparmi delle Soa

Come e dove un approccio distribuito alle Service oriented architecture aiuta a tagliare i costi.

In questo spazio (Techne – Con parole mie) i protagonisti della tecnologia raccontano e si raccontano, portando alla luce la miscela virtuosa di tecnica ed esperienza al servizio delle esigenze dell’utenza. Parlano sulla base della conoscenza, evitando di fare riferimento alla propria produzione, bensì portando il discorso su un piano generale e fruibile da tutti.

La Soa fa risparmiare. Lo si dice spesso ed è vero. Ma non tutte le architetture sono uguali. C’è una forte differenza tra architetture Sos distribuite e centralizzate, nella loro struttura e nei potenziali impatti sul business aziendale.

Distribuzione in questo senso è la parola chiave. Abilitando ai servizi i sistemi esistenti con plug-in leggeri sugli endpoint, invece di implementare pesanti tecnologie di integrazione su server centralizzati, un approccio distribuito alle Soa contribuisce realmente a una significativa riduzione dei costi It.

Come nella realtà? Ci sono diversi punti specifici in cui un’infrastruttura Soa distribuita permette di ottenere un Roi superiore, risparmi operativi e una maggiore agilità di business. Ne abbiamo identificati sei:

Riduzione dei costi hardware.

I server aziendali hanno costi elevati, che crescono ulteriormente se ci sono requisiti particolari di ridondanza e alta affidabilità. Basta eliminare un server di questo tipo, con i costi di manutenzione e supporto che porta con sé, per risparmiare cifre a sei zeri (in euro).

Riduzione dei costi software.

Sfruttare gli asset It esistenti permette alle aziende di eliminare i costi iniziali legati all’acquisto di un nuovo stack o di un nuovo layer software che va ad aggiungersi allo stack già presente.

Più veloce time to market.

Riutilizzare il middleware esistente fa sì che i processi attivi continuino a operare senza soluzione di continuità, e che i servizi offerti a clienti e partner non abbiano alcun disturbo.

Redistribuzione degli staff It.

Ridurre il numero di costosi server centralizzati permette anche di liberare lo staff che li segue dai compiti di manutenzione e supporto e di permettere loro di concentrarsi su funzionalità business più critiche e redditizie.

Riduzione dei cicli di sviluppo.

Se gli aggiornamenti vengono implementati e validati localmente, in maniera indipendente dall’hub e dai partner, le aziende possono ottenerne un miglior riutilizzo e ed essere più pronte al cambiamento.

Aumento del throughput.

Quando i messaggi e le transazioni vengono testati e validati in partenza, si reduce grandemente la circolazione di dati incompleti o corrotti, permettendo di ottenere un throughput maggiore a livello aziendale.

*Regional Manager Southern Europe, Iona Technologies

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome