Lo speciale dedicato alla trasformazione digitale di 01net svela i punti di vista dei più importanti vendor internazionali operanti in Italia; Ibm è senza dubbio uno di essi, e a rispondere alle nostre cinque domande è Francesco Borghi, Channel & Ecosystem Leader Ibm Cloud and Software, Italy.
Quali sono le tecnologie oggi alla base della trasformazione digitale dell’economia italiana?
La trasformazione digitale ruota attorno ad una modalità di fruizione delle risorse che per semplicità chiamiamo cloud. Tutto parte dal presupposto che le aziende possano fare rete, che possano utilizzare risorse e tecnologie senza la complessità di gestirle integrando il patrimonio di informazioni aziendali con la migliori soluzioni disponibili sul mercato globale.
Introduciamo quindi due aspetti che possono far fare un salto in avanti al nostro ecosistema paese, ancora in ritardo rispetto ai nostri cugini europei: la disponibilità della connettività a banda larga sul territorio e gli skill DevOps necessari ad integrare il mondo on premise con il nuovo mondo cloud.
In che modo si costruiscono le competenze per metterle in azione e per gestirle?
La carenza di competenze è purtroppo diventata endemica e non abbiamo ancora un modello che scali alla velocità richiesta dal mercato. Ibm contribuisce in maniera rilevante alla creazione delle competenze sia con programmi come il p-tech che collega la scuola superiore, l’università ed il mondo del lavoro attraverso partnership dinamiche fra pubblico e privato con l’obiettivo di preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con un livello di preparazione più alto, che con programmi di sviluppo dell’ecosistema dei partner come le Academy, gli Hackhaton e le piattaforme online di learning.
Il tema invece della gestione delle competenze riguarda una visione imprenditoriale che deve essere di medio periodo e che richiede investimenti ingenti sia in termini di enablement che di M&A per mantenere l’azienda allineata alle richieste del mercato
Secondo Ibm, come possono trasformare in valore l’investimento tecnologico le aziende italiane?
Le aziende italiane hanno dimostrato negli anni di essere assolutamente capaci nel trasformare gli investimenti tecnologici in valore, il punto è che gli investimenti sono limitati e non si ha la visione di lungo periodo per intraprendere un percorso di trasformazione digitale.
Che connotati deve avere chi prende in carico la regia della trasformazione tecnologica nelle aziende, ossia il system integrator?
I system integrator oggi recitano un ruolo centrale nel successo del sistema delle Imprese proprio per la necessità di creare un mondo ibrido che possa accelerare l’adozione del Cloud e delle tecnologie innovative.
Senza grandissime capacità da parte dei system integrator nell’area dello sviluppo delle nuove applicazioni cloud native o nella capacità di integrare i mondi applicativi on cloud e on premise le aziende non saranno in grado di innovare e di capitalizzare sul patrimonio di informazioni in loro possesso. Per farlo servono da parte del nostro ecosistema dei partner specializzazione, conoscenza profonda dei modelli di utilizzo e di integrazione dei servizi per segmento di industria e una dimensione e capacità finanziaria che garantisca investimenti in risorse e skill con un orizzonte temporale di medio termine.
Che ruolo riveste il system integrator nella trasformazione digitale delle piccole e medie imprese, spesso prive di specifiche competenze nella information technology?
La piccola e media impresa, che rappresenta il 94% delle aziende italiane, è il segmento che può progredire più velocemente verso la cloud adoption.
Il system integrator in questo scenario deve agire da trusted advisor suggerendo le tecnologie migliori da adottare per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. In questo senso sono determinanti le conoscenze delle piattaforme cloud e dei servizi erogabili in una logica di marketplace che faciliti l’acquisto e la fruizione dei servizi cloud.
Questo modello funzionerà a pieno regime se gli Isv italiani saranno pronti in tempi brevi ad erogare in modalità cloud le loro soluzioni applicative e ad arricchirle con funzionalità cognitive.