Ibm colora la supply chain di verde

Con Carbon Tradeoff Modeler abilita al controllo delle emissioni di tutta la catena della distribuzione.

Ibm ha rilasciato Carbon Tradeoff Modeler, uno strumento con cui le aziende potranno analizzare e gestire l’impatto sul clima delle rispettive supply chain. Il tool, infatti, punta a far capire le conseguenze dei compromessi necessari per ottenere energia in modo più sensato e prendere decisioni competitive.

Sviluppato dalla Ibm Research and Global Business Services, lo strumento modella dal punto di vista sia della produzione che della distribuzione l’integrazione dei fattori da cui dipendono le emissioni di CO2 da parte della supply chain.

È anche in grado di quantificare i compromessi fra le riduzioni di emissioni di CO2 e altre metriche tipiche della supply chain, come i livelli di magazzino e la puntualità di consegna.

Gli elementi chiave che lo strumento è in grado di analizzare includono opzioni di packaging, processi operativi alternativi, modalità di trasporto e fonti energetiche alternative, policy di magazzino e policy di approvvigionamento.

Nello specifico, il tool serve a capire come influisce su costi ed emissioni la dimensione e il materiale utilizzato per il packaging, come impatta su trasporto, costo ed emissioni la dimensione del collo, come si modifica l’emissione di CO2 nel trasporto consolidando gli ordini, che influenza hanno sui livelli di emissioni le policy di ricostituzione del magazzino e come valutare policy alternative in termini economici e di impatto climatico nell’ambito della supply chain.

A latere, Ibm ha diffuso un’analisi, realizzata dall’Institute for Business Value (Mastering Carbon Management) che sottolinea come la gestione dell’anidride carbonica, il consumo energetico e altre problematiche di natura ambientale meriterebbero un’analisi e un approccio integrati, prendendo in esame gli obiettivi prestazionali nella totalità (costo, servizio, qualità ed emissioni CO2) per valutarne le relazioni reciproche.

Esistono azioni specifiche da intraprendere per limitare le emissioni di gas serra, che vanno da miglioramenti localizzati fino a processi più complessi e strutturati, che riguardano la supply chain estesa. Più tali azioni sono applicate e integrate lungo la supply chain, maggiore sarà il controllo esercitato sul livello di emissioni.

Ibm suggerisce di adottare un approccio graduale, che parte da una strategia (diagnosi, valutazione, pianificazione e messa in opera), passa dalla gestione degli asset di CO2 e dalla gestione delle emissioni nelle funzioni della supply chain, per poi individuare la soluzione ottimale da integrare nelle diverse funzioni e ottenere un’ottimizzazione collaborativa end-to-end, con la collaborazione dei partner della supply chain per mettere a frutto il potenziale complessivo.

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