Big data, social, cloud, mobility: le quattro intersezioni dell’It di scena a Milano all’Ibm BusinessConnect 2013. E Paolo Degli Innocenti ci ha spiegato perché il software sarà la virtù dei forti.
Introducendo l’Ibm BusinessConnect 2013 (davanti a 1.500 persone, presso il Palazzo del ghiaccio di Milano), il vp del software di Ibm, Paolo Degli Innocenti, ha tracciato il perimetro entro cui l’It si deve muovere oggi: Big data, cloud, mobile e social network.
Ma più che un quadrilatero è una sfera fatta di fenomeni osmotici, «complementari per il cammino di trasformazione. Che è adesso.
Da cinque anni parliamo di smarter planet. Ora la parola smart è di utilizzo comune. Riceviamo tanti segnali, molti dati. Il concetto base è che senza gli strumenti i dati non valgono nulla».
Differenziarsi con la tecnologia
«La tecnologia – ha chiosato Degli Innocenti – non abilita: differenzia».
Ibm, ha fatto notare, ha investito nel remix di skill e tecnologie.
Tanti investimenti costanti in R&D, 33 miliardi in acquisizioni dal 2000 al 2012. «Oggi abbiamo novemila consulenti in analytics. Abbiamo depositato 270 brevetti in wireless e mobility solo lo scorso anno. L’investimento piu importante che facciamo è in competenze».
Il software che cambia la vita
Come ha poi detto Paolo Degli Innocenti direttamente a 01net, «i big data sono la nuova materia prima. Il software è la cosa che li cambia, li trasforma.
Noi in pochi anni abbiamo fatto iniezioni di skill, di cultura che nemmeno ci sognavamo. Ci serviranno a produrre con il software il 50% dei nostri profitti entro il 2015».
Il software, per come la intende Degli Innocenti, cambia se stesso e le aziende: «Non si tratta di avere dei prodotti per i big data, ma una visione di insieme».
E i clienti? Quanti investimenti debbono fare?
«Intanto – spiega – con l’ottimizzazione dell’esistente liberano risorse, rivedono l’Opex. E l’investimento di capitale rende di più».
Sono tutti pronti a farlo, i partner in primis?
«A noi serve dare soluzioni per i progetti, collegarle, creare link e abilitare il partner. Punto di forza è il portafoglio completo, e l’abbiamo.
La roadmap sulla mobility è essenziale».
I quattro wordstream (big data, cloud, mobile, social) sono evidentemente intersecati, «ma non è così chiaro a tutti – specifica -. Altrimenti sulla mobility non si rincorrerebbero le richieste dei clienti. Molti utenti non hanno una roadmap. E sbagliano – ammonisce -. L’It sarà fatta sempre piu da mobility.
A chi non sa fare una roadmap gli va spiegato come». Ecco dunque la missione di Ibm e di tutto l’ecosistema.
Rivedere il dato è priorità italiana
Riguardo il mercato italiano, ha spiegato Degli Innocenti il riesame del modo di rielaborazione del dato è la priorità: «Rivediamo il datawarehouse. C’è una spinta guidata dal business, in tutti i settori».
La buona notizia è che «l’It tradizionale ha spazi non indifferenti. Presso i grandi clienti la razionalizzazione è una realtà. Efficientare l’esistente è un’opportunità per tutti noi. Il cloud ne è un classico esempio».
Sfida e opportunità.
Do ut des azienda-cliente.
Il remix del portafoglio è per tutti, fornitori e clienti.
E soprattutto, per Degli Innocenti «vietato giocare in difensiva».
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