Ibm, «l’innovatrice»

Big Blue cambia messaggio. Basta on demand, ora si parla di innovazione, insieme ai partner. Una nuova divisione all’orizzonte. E tanta Soa.

Il momento dell’anno in cui Ibm incontra i propri partner stavolta coincide anche con un paio di cambiamenti che faranno sentire il loro effetto sul lungo termine.
Al PartnerWorld di Las Vegas (“bucato”, dicono le cronache per la terza volta di fila dal Ceo di Big Blue, Sam Palmisano), infatti, Ibm ha comunicato il payoff della nuova campagna marketing e ha fatto sapere i dettagli di una riorganizzazione che porta alla costituzione della divisione Technology Collaboration Solutions, affidata alle mani esperte di Adalio Sanchez.

Dietro il nuovo slogan “Innovation that matters” non sembra esserci solamente un rifacimento della promozione pubblicitaria, ma proprio un cambio di strategia.
Sostituendo la parola “innovazione” a “on demand”, infatti, Big Blue vuol spostare l’asse del ragionamento con partner e utenti, sul piano delle soluzioni. Innovative, appunto. Il ragionamento realista che pare stare alla base è un po’ quello che da più parti (nell’industria come sul fronte istituzionale) molti stanno facendo: senza innovazione non si va da nessuna parte. E, anche: l’innovazione riguarda tutti, non solo i grandi, ma anche le Pmi, che devono poter esaltare i proprio vantaggio competitivo con la leva tecnologica.

Non per nulla al PartnerWorld Ibm l’argomento delle medie imprese lo affronta, con una serie di servizi di consulenza e tecnologie, parte delle quali ampiamente annunciate (vedi alla voce “soluzioni Express).

Parte della svolta decisa verso l’innovazione è la messa a disposizione dei partner dei propri centri di ricerca: chi lavora con Ibm potrà accedere ai centri, insieme ai clienti, per trovare e provare la più utile soluzione innovativa.
Funzionale al supporto della nuova rotta strategica verso l’innovazione sarà la mini-riorganizzazione che va a costituire la divisione Tcs, che metterà a fattor comune le attività di sviluppo chip, i servizi di engineering e tecnologici, il business su networking e Tlc, le vendite agli Oem e la gestione delle proprietà intellettuali. A tutta prima sembra una meta-struttura che Sanchez dirigerà sull’asse dell’integrazione delle tecnologie con i servizi.

Come anticipato, poi, alla manifestazione di Las Vegas, Ibm ha chiarito la propria offerta ai partner per favorirli nella costruzione di Soa (Service oriented architecture).
Teniamo presente che nel novero dei partner rientrano anche società come Oracle, Lawson e system integrator come Accenture e Deloitte.

Per tutti, Ibm ha creato il Soa Business Central, un catalogo integrato (in espansione) di oltre 3mila software e servizi, e il Solution Builder Express Soa, uno strumento per sfruttare la leva della riutilizzabilità nella costruzione di progetti Soa.

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