È giunto il momento della Product development information platform. Interessa le Pmi, ma non ancora quelle italiane.
Per portare il Plm (Product lifecycle management), ossia gli strumenti e le soluzioni per la gestione del ciclo di vita dei prodotti, alle piccole e medie imprese, può essere utile anche un cambio di definizione.
Ci prova Ibm, con l’affermazione del principio Pdif, Product development information platform, un approccio olistico alla gestione del prodotto capace di superare le limitazioni concettuali del Plm, aprendosi alle fasi del post-vendita.
Nell’iniziativa strategica, indirizzata alle Pmi, ci sono i sintomi di una volontà di ampliare la portata delle soluzioni di ausilio alla manifattura, fino a farle diventare un hub di informazioni aziendali.
Le soluzioni di Plm così ridefinite, indirizzate ad aziende fra i 100 e i 999 dipendenti (per gli americani, le Pmi) sfruttano anche l’alleanza marketing che Ibm ha stretto con Ugs, produttore di soluzioni per la gestione dei dati di prodotto già ben affermato sul versante Pmi, che riguarda, per il momento, alcuni paesi chiave: Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Giappone e Cina.
Il senso dell’azione, intuibile, è di portare tecnologia prima appannaggio solo di grandi aziende, anche verso il medio mercato, coadiuvando il tentativo con formule di commercializzazione più appropriate.