La prossima versione del chip PowerPc 970, quello di Apple, consentirà il partitioning. Ma presto ne beneficerà tutta la gamma Power.
Ibm ha intenzione di trasferire gradualmente la capacità di virtualizzazione delle architetture Power4 e Power5 su tutta l’architettura Power. A beneficiarne per prima, il prossimo anno, sarà la futura versione dei chip PowerPc 970, quello utilizzato da Ibm nei server blade Js20 oltre che nei desktop e server Apple.
L’obiettivo è rendere disponibile tale caratteristica high end anche su sistemi meno costosi e fare in modo che la gamma di chip Power diventi, dunque, un’alternativa plausibile non solo per i sistemi enterprise di Sun e Hp ma anche per tutte le macchine x86.
La tecnologia di virtualizzazione, com’è noto, consente di far funzionare contemporaneamente differenti sistemi operativi (con le relative applicazioni) sfruttando partizioni logiche separate. Per abilitare il funzionamento dell’architettura, Ibm utilizza nei server dotati di Power4 e Power5 una console hardware destinata alla gestione delle partizioni.
La prossima generazione di PowerPc 970 dovrebbe essere in grado di farne a meno, riuscendo a sostituire l’hardware con una porzione di software che opererà in una partizione separata.
Quella della virtualizzazione potrebbe non essere l’unica novità prevista per il PowerPc 970. Da alcune indiscrezioni, infatti, sembra che Big Blue abbia in serbo per il chip anche un core dual processing, altra caratteristica peculiare dei modelli Power4 e Power5. Mossa logica, se si pensa al fatto che il prossimo anno arriveranno i chip dual core di Intel e Amd.