Ibm ha aggiornato i propri server al nuovo processore Intel Xeon 5500, con lo scopo di abilitare i data center alle nuove tendenze It, come il cloud computing, riducendo i costi associati alla gestione, al consumo energetico e alla sicurezza. Ma non si …
Ibm ha aggiornato i propri server al nuovo processore Intel Xeon 5500, con lo scopo di abilitare i data center alle nuove tendenze It, come il cloud computing, riducendo i costi associati alla gestione, al consumo energetico e alla sicurezza.
Ma non si tratta di un mero aggiornamento tecnologico di Cpu, quanto di un adeguamento complessivo dell’architettura, come ha sottolineato la System x Manager di Ibm, Ornella Bricchi. Per portare al meglio le macchine sul mercato, Ibm ha curato con particolare attenzione la fase di specializzazione della forza tecnica. Un aspetto che in questo momento congiunturale, per Bricchi, è fondamentale.
Secondo Ibm i miglioramenti dei server aumentano fino a 3,5 volte la larghezza di banda per il calcolo tecnico, a 2,25 volte le prestazioni per il calcolo aziendale e a quasi il doppio la potenza per software ad alta intensità di calcolo, come le applicazioni di Business intelligence.
Tutti i nuovi quattro server hanno a disposizione la suite di gestione Systems Director in versione 6.1, che fornisce strumenti di monitoraggio dei consumi energetici, un’interfaccia utente basata sul Web e wizard/tutorial integrati, per gestire le risorse sia fisiche che virtuali.
I tool sono completati con l’Unified Extensible Firmware Interface (Uefi), il sistema destinato a sostituire il firmware basato su Bios, e dall’Integrated Management Module (Imm), che associa diagnostica, presenza virtuale e controllo remoto per la gestione, il monitoraggio, la localizzazione guasti e la riparazione dei sistemi.
Nel dettaglio, i System x3550 M2 e x3650 M2 sono server rack a due socket, progettati con una concezione termica innovativa, nuovi regolatori di tensione e una più elevata integrazione, per semplificare la distribuzione di potenza e ridurre la perdita di energia. Il BladeCenter Hs22 ha una capacità di memoria fino a 96 Gb e velocità di calcolo fino a 1.333 MHz, e raddoppia l’elaborazione delle transazioni al minuto rispetto ai suoi predecessori. Ottiene il risultato con un risparmio di energia elettrica fino al 10% durante i carichi di lavoro di picco. E il System x iDataPlex dx360 M2 ha il 50% di densità in più rispetto ai server 1U standard.