Il distributore specializzato in componentistica ha deciso di sospendere la quotazione al Nuovo Mercato ma prosegue nella strategia di rafforzamento e consolidamento
Brevi ha deciso: per il momento non va in Borsa. “Per noi la quotazione rappresentava un’opportunità per migliorare la nostra visibilità e non una necessità – spiega Giambattista Brevi, fondatore e amministratore delegato -. Entrare però a queste condizioni di mercato non ne valeva la pena e abbiamo rinunciato”.
Il fondatore dell’azienda bergamasca che opera principalmente come distributore di componentistica però specifica: “La strada intrapresa dal punto di vista del percorso borsistico non l’abbandoneremo: continueremo a fare trimestrali, ci comporteremo come se la quotazione fosse avvenuta. A livello di governance abbiamo inserito nel consiglio di amministrazione tre consiglieri esterni per dare trasparenza alla società”.
Intanto, l’azienda continua sulla strada di accordi e acquisizioni sia produttivi che distributivi. “L’anno scorso – spiega Brevi – siamo entrati nel mondo della produzione acquisendo il controllo (il 51%, il restante è ancora di proprietà dei fratelli Negri – ndr) di Winner e di Naac e abbiamo in previsione una produzione di 75mila macchine che entreranno a regime l’anno prossimo. Questi numeri ci sono permessi anche grazie al recente accordo con Opengate che ci ha affidato la produzione del marchio Domo. Obiettivo a distanza di due tre anni è arrivare tra i primi 5 assemblatori italiani”.
Sul fronte distributivo, l’azienda si è mossa acquisendo il controllo di un distributore di Milano: la Pdm. “Di questa società – spiega ancora Brevi – deteniamo effettivamente il 50 per cento, ma in pratica attraverso un secondo accordo con la Hellatron che possiede il 10%, arriviamo a sindacare il 60%”. Il giro d’affari in questione è di circa 100 miliardi di lire. Di pochi giorni fa è invece la mossa legata alla fondazione della Ecs Italia. Tutto prende il via dall’acquisizione della padovana Protac che era già partecipata dal produttore di schede madri Ecs. Anche attraverso questa attività il market share di Brevi sulla distribuzione di componentistica si dovrebbe aggirare – secondo i dati forniti dalla stessa azienda – attorno al 25 per cento. Il gruppo ha previsioni di fatturato che si aggirano attorno ai 500 miliardi di lire ottenuti sommando i fatturati senza elidere gli interscambi.