Approvato all’unanimità, richiede un’azione diretta del titolare dei diritti. Importante l’azione di educazione, in capo a un comitato di stakeholder.
Entrerà in vigore il 31 marzo del prossimo anno il regolamento per la tutela del diritto d’autore sulle
reti di comunicazione elettronica adottato oggi dall’AgCom all’unanimità dopo una attenta fase di studio e di confronto con la Commissione europea.
Secondo quanto si legge nella nota emanata dall’Autorità, il nuovo regolamento si basa sul
principio del contraddittorio.
I ricorsi, dunque, devono essere presentati direttamente dai titolari del diritto: non è prevista l’azione d’ufficio e Agcom esclude esplicitamente che i provider siano chiamati a svolgere un’attività di monitoraggio della rete.
In particolare, si legge, ”Qualora ritenga che un’opera digitale sia stata resa disponibile su una pagina internet in violazione della Legge sul diritto d’autore, un soggetto legittimato può presentare
un’istanza all’Autorità, chiedendone la rimozione”, utilizzando il modulo disponibile sul sito internet
dell’Autorità.
Se giudicate fondate dall’Autorità, entro sette giorni dalla ricezione, le istanze danno luogo all’avvio del procedimento, mediante notifica ai ai prestatori di servizi individuati, nonché all’uploader e ai gestori della pagina e del sito internet nella quale si indica esattamente quali opere digitali ”si assumono diffuse in violazione della Legge sul diritto d’autore”.
I prestastori di servizi, l’uploader e i responsabili dei siti possono provvedere all’adeguamento spontaneo alla normativa, dandone contestuale comunicazione alla Direzione, così che il procedimento venga archiviato per via amministrativa.
Gli stessi soggetti possono però presentare le loro controdeduzioni, entro un termine di cinque giorni.
In cassi di particolare complessità è prevista la possiobuilità di proroga dei tempi previsti.
Se la violazione viene accertata, e qualora il sito sul quale sono disponibili opere digitali in violazione del diritto d’autore sia ospitato su server ubicati in Italia, dall’Agcom può arrivare la richiesta di ”rimozione selettiva delle opere” o di ”disabilitazione dell’accesso alle opere”.
In caso di server ospitati fuori dai confini nazionali, è possibile obbligare ”i prestatori di servizi che svolgono attività
di mere conduit a provvedere alla disabilitazione dell’accesso al sito”, reindirizzando automaticamente verso una pagina internet redatta secondo le modalità indicate dall’Autorità.
Nella nota, AgCom sottolinea come il regolamento sia improntato a ”criteri di adeguatezza,
gradualità e proporzionalità” e che l’azione inibitoria sarfà accompagnata da ”azioni positive volte a creare una cultura della legalità nella fruizione dei contenuti”.
E per favorire questo aspetto, l’Authority annuncia las costituzione di un Comitato tecnico, cui partecipano rappresentanti di
tutti gli stakeholder e delle istituzioni interessate, il cui compito sarà ”favorire
forme di autoregolamentazione finalizzate all’educazione degli utenti e alla
promozione dell’offerta legale”.