Il boom del Social Data Mining

I dati non strutturati nei modelli software suggeriti dall’analisi delle reti sociali possono aumentare di molto il successo dell’analisi dei dati a scopi economici e sociali. Ma l’aspetto normativo non è secondario.

L’evoluzione delle reti sociali sta permettendo un’analisi delle azioni di gruppi e singoli molto più profonda che non in passato. Analizzando i dati non strutturati in formato elettronico si riesce a collegare molto bene i comportamenti delle persone in campo personale, lavorativo e legale.

I software di analisi della rete sociale seguono le affermazioni in posta elettronica o sui principali network come Facebook e Twitter, determinando la rete sociale di riferimento.
In azienda, i dipendenti più frequentemente interpellati hanno un consenso spesso non intercettato nell’organigramma che potrebbe essere premiato con una promozione.

Per rilevare truffe o crimini questi dati da soli non sono sufficienti, ma possono essere incrociati con altri elementi già noti, quali le registrazioni delle carte di credito, le utenze, le comunicazioni con la pubblica amministrazione o gli ospedali. Si tratta di operazioni già svolte da decenni ma la cui efficienza sta ora aumentando enormemente.

Il data mining delle reti sociali e degli altri dati è sempre più impiegato in tutti i campi, dall’azienda all’economia, dalla polizia al terrorismo. Sempre più società finanziarie o mobiliari utilizzano il software per scoprire le frodi. Il software Sas identifica i mutuatari a rischio, esaminando le loro reti sociali: un richiedente può rappresentare un rischio elevato, o anche un truffatore, se ha in programma di lanciare un tipo di attività che non ha alcun legame con la rete sociale, formazione, rapporti commerciali o precedenti viaggi.

Questo settore è in pieno boom, e secondo Gartner è il secondo più promettente nel business strategico aziendale. Se ieri l’analisi veniva fatta su modelli teorici, oggi si opera su enormi moli di dati reali. Secondo Big Blue, il fatturato annuo di tale software sta crescendo in doppia cifra ed entro il 2015 per Ibm da sola rappresenterà un fatturato da 15 miliardi di dollari.

Bisogna ricordare che le normative di accesso a questi dati differiscono tra le aree culturali e spesso anche da Paese a Paese.

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