Il canale Hp a scuola di manager

Le terze parti del vendor riunite a Madrid per imparare a non sottovalutare i talenti presenti in azienda. Sfruttando le potenzialità delle persone che lavorano con noi e gestendole con un vero spirito di squadra si possono ottenere successi clamorosi

Hp chiama a raccolta i propri partner commerciali più importanti per parlare loro di quanto importante sia, in un mondo fatto di bit e di ferro, la creatività umana e la sua valorizzazione per il successo stesso delle aziende.


Per spiegare il concetto, il vendor ha convocato docenti universitari e… un allenatore sportivo, invitandoli a dissertare sul tema “The human touch”, il leit motiv dei tre giorni passati dai partner a Madrid e tema sul quale si sono sviluppati gli interventi. Amministratori delegati di super-aziende distributive, roba di qualche migliaio o centinaio di miliardi di fatturato, attenti e, spesso divertiti, hanno assistito alla lezione fuori dagli schemi, a metà seminario, e a metà talk show, gestito dalla spigliata Cesara Buonamici, nota giornalista della tivù.


Dal palco, Domenico De Masi, docente di sociologia alla Sapienza di Roma, ha evidenziato come, nella storia evolutiva del mondo del lavoro, e soprattutto nella classe dirigenziale, si sia troppo poco considerato il lato creativo delle persone, cosa che invece ora è il caso di riscoprire. E facendo la veloce equazione maschio=razionalità e femmina=creatività, la conclusione sembra essere che con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, che danno grandi opportunità alla creatività, oggi un team composto da soli uomini rischia di essere perdente.


Andrea Bonaccorsi, che insegna economia al Sant’Anna di Pisa, è andato invece a indagare tra le strane dinamiche che portano i manager a valorizzare o meno i talenti presenti in azienda. Un po’ per incapacità a scoprirli, un po’ per il timore di essere messi in ombra da loro, molti dirigenti tendono a non sfruttare le potenzialità delle persone che lavorano con loro, con gravi danni per le aziende stesse.


E se c’è una persona che ha dimostrato di saper ben gestire un lavoro di team, questo è Julio Velasco, che ha portato al successo la nostra nazionale di pallavolo: “Può essere difficile gestire degli elementi geniali all’interno del gruppo, ma bisogna riuscire a trarre i vantaggi dall’avere un talento simile in un team. L’importante è che venga riconosciuta sempre la leadership di chi lo gestisce, e che le potenzialità delle persone di talento non sovrastino quelle degli altri della squadra ma, anche, non bisogna sottoutilizzare tali singole capacità, in maniera da portare beneficio al gioco della squadra stessa, che può così mirare al successo”.

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