Cresce l’interesse fra i CIO europei. Ma la sicurezza rimane la maggiore preoccupazione per il 71% degli intervistati. I risultati di una ricerca commissionata da Colt.
I Cio sono ottimisti rispetto al futuro dei servizi di cloud: l’86%, infatti, ritiene che questi servizi rappresenteranno il metodo operativo più importante del futuro. Tre intervistati su quattro pensano che si affermerà entro i prossimi 2 o 3 anni.
Lo sottolinea una ricerca di Colt condotta fra aprile e maggio da Portio Research su 353 responsabili It (con circa il 60% di intervistati che riporta direttamente al Ceo) di Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna relativamente alla diffusione del cloud computing.
Oltre il 68% dei Cio afferma di avere dimestichezza con la tecnologia cloud. Il Regno Unito ha il più alto livello di conoscenza (77%) seguito da Germania (75%), Francia (71%) e Italia (66%). Chiude la classifica la Spagna con il 58%.
Invece che alla riduzione dei costi, con il cloud i Cio ora puntano ad offrire la flessibilità alle aziende, anche se in Francia per 8 direttori It su 10 la riduzione dei costi è ancora il principale obiettivo.
Per il 69% delle aziende di grandi dimensioni, la più significativa preoccupazione è essere al passo con l’innovazione.
Nonostante ciò, la percentuale di chi prevede di fare un investimento in servizi di cloud nell’immediato piano di spesa It è rimasta grossomodo invariata, o in alcuni casi è lievemente diminuita rispetto alla prima edizione della ricerca Portio del 2009.
In termini di barriere all’adozione, la sicurezza rimane la più importante preoccupazione per 7 Cio su 10 e le preoccupazioni rispetto le prestazioni e l’affidabilità dei servizi di cloud sono aumentate del 10%.
Questioni di regolamentazione e conformità sono salite nella scala delle preoccupazioni dei Cio (per il 57% di loro).
Degna di essere menzionata anche la posizione geografica dei dati: un ostacolo per un Cio su dieci in più.