I risultati della seconda trimestrale dell’anno, che in qualche modo hanno sollevato qualche perplessità negli analisti, soddisfatti sì della crescita dei ricavi, attestati a un +20% a 4,97 miliardi di euro, ma non del calo del 15% negli utili, attestati a un -15% a 471 milioni di euro, vanno letti come la conferma di una linea strategica che sta gradualmente ma radicalmente trasformando le attività di Sap.
Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, il calo si è registrato soprattutto sul business più tradizionale di Sap, quello delle licenze del software pacchettizzato, mentre sono in piena esplosione altre linee di business della società.
Lo conferma Steve Tzikakis, Senior vicepresident e general manager di Sap per Sud Europa, Medio Oriente e Africa, che parla di un incremento del 129 per cento nel business cloud, a 555 milioni di euro.
“Le nostre strategie si stanno consolidando non solo sui PowerPoint, ma nella realtà. Siamo cresciuti del 162% nei cloud bookings, un indicatore che mostra le previsioni rispetto alle future sottoscrizioni in ambito cloud, e per quanto riguarda il fronte Business Network, parliamo di un incremento del 194%”.
In particolare nell’ambito del “cloud booking”, Tzikakis sostiene che Sap abbia superato Oracle in termini numerici per poi sottolineare la differenza di approccio con il colosso californiano: “Laddove loro investono soprattutto nel transazionale, noi cerchiamo di focalizzarci sugli elementi core, come i dipendenti o i clienti, e sul come connetterli”, spiega.
Tutto va nell’ottica della digital transformation, è il commento: “Gli ambienti e i percorsi sono complessi, ma qui si inserisce il nostro approccio Run Simple. Questo significa che il nostro software può essere utilizzato da clienti, dipendenti e partner senza particolari difficoltà. Gira in cloud senza bisogno di essere manutenuto con oneri eccessivi”.
Soprattutto, a Tzikakis preme sottolineare la cosiddetta “readiness” di Sap: “Tutti i cambiamenti che stanno avvenendo, li abbiamo previsti cinque anni fa e ci siamo preparati”.
E che la strategia stia pagando secondo il manager appare chiaro da pochi, ma significativi numeri.
Come le sottoscrizioni per S/4 Hana, passati dai 370 della fine del primo trimestre a oltre 900, o come la base di clienti Hana, di fatto raddoppiata dai 3.600 di un anno fa agli attuali 7.200.
“Abbiamo la più grande base installata di in memory computing”, chiosa Tzikakis, che evidenzia anche come tutto il fronte Business Network (Ariba, Concur, Fieldglass) sia arrivato a pesare 400 milioni di euro, con un importante incremento della base clienti.
Una buona base per la crescita è stata l’area Emea, che ha messo a segno un +10% complessivo, mentre ai partner si ascrive oltre un terzo del business.
“Sono particolarmente forti in Paesi come l’Italia, dove la presenza di Piccole e Medie imprese crea un terreno ottimale per la crescita di Business One ad esempio presso clienti come Casa Montorsi, Rainbow, Subito.it”.